Hollande taglia stipendi di politici e boiardi di stato, in Italia si ciurla nel manico...

16 Maggio 2012   13:15  

Non ha fatto neanche in tempo a finire la bottiglia di champagne, che il nuovo Presidente francese Hollande già prende le forbici e taglia i costi dei politici e dei dirigenti pubblici. A cominciare da se stesso.

Un decreto ridurrà del 30 per cento gli stipendi del capo dello Stato, del primo ministro e dei membri del governo.

E non basta: lo accompagnerà un secondo decreto, con il quale sarà stabilito un tetto alle remunerazioni dei dirigenti del settore pubblico. (...) Hollande ha infatti deciso di fissare una regola: la forbice salariale dovrà essere compresa fra 1 e 20. Per essere più chiari: un presidente e amministratore delegato di un'azienda pubblica non potrà guadagnare più di venti volte del suo dipendente meno pagato.

Tutto ciò, mentre il nostro governo prova oggi a far rientrare dalla finestra le pensioni d'oro dei manager appena uscite dalla porta. Non solo: ancora si attende il decreto per l'adeguamento degli emolumenti dei dirigenti a quello del Presidente di Corte di Cassazione, che il governo Monti aveva promesso "entro una quindicina di giorni" (ed era il 23 febbraio). 

Commenta sarcasticamente Alessandro Gilioli su Piovono Rane: 

''Hollande taglia i super stipendi – Il presidente della Repubblica guadagnerà il 30% in meno come tutti i ministri. Nelle aziende controllate dallo Stato i manager non potranno guadagnare più di venti volte del dipendente meno pagato...Ma come, così? Senza neanche assumere un tecnico, convocare una commissione, chiedere un parere a Letta, ordinare una relazione a Giarda, commissionare una consulenza ad Amato e poi trasformare il tutto in un disegno di legge da mandare alle Camere nel 2020?''

(Fonte: crisis.blogosfere.it)


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