“Hugo Cabret”, una splendida illusione chiamata cinema

La recensione del film

11 Febbraio 2012   16:06  

Regia: Martin Scorsese


Cast: Ben Kingsley, Sacha Baron Cohen, Asa Butterfield, Chloe Moretz, Ray Winstone


Genere: Avventura


Durata: 125 minuti


Voto: OOOO


Hugo, 12 anni, è un orfano che vive in una stazione di Parigi nel 1930. Dotato di straordinaria inventiva, e costretto a piccoli furti per mantenersi, è alla ricerca di una chiave che faccia luce su un segreto legato alla vita di suo padre. Quando la trova nelle mani di una strana ragazza e conosce il proprietario di un negozio di giocattoli molto speciale, verrà trascinato in una magica avventura, che lo porterà a migliorare la vita delle persone che lo circondano e a trovare finalmente una casa.


Martin Scorsese firma un atto d’amore nei confronti del cinema ambientando “Hugo Cabret” là dove tutto ebbe inizio, ovvero in una Parigi colorata rubata allo Jean Pierre Jeunet de “Il fantastico mondo di Amelie”, ridotta a un piccolo mondo di inizio Novecento abitato da piccoli personaggi ai limiti tra sogno e realtà. Il grande cineasta entra negli ingranaggi della settima arte, costruendo pezzo dopo pezzo un meccanismo perfetto in cui ogni singolo elemento o virtuosismo è utile ed indispensabile.


Il film è una meravigliosa metafora, una splendida illusione (come l’omaggiato cinema del grande Georges Melies) dove niente è ciò che sembra. Il cinema è straordinariamente sintetizzato nelle qualità dei due piccoli protagonisti: Isabelle è  la storia da raccontare che incontra un ‘aggiustatore’ di tempo (il regista), Hugo, ed insieme danno vita ad un’entusiasmante avventura chiamata cinema. Il tutto sotto gli occhi attenti di un papà ingegnoso e protettivo. 

Il padre in questione è proprio quel Georges Melies a cui il “figlio” Martin Scorsese rende omaggio, l’uomo che gli ha consentito di dare un senso alla sua vita (dando una sbirciatina alla biografia del regista il ringraziamento è quanto mai doveroso). “Hugo Cabret” fonda con maestria il vecchio e il nuovo nella settima arte. Frammenti di cinema muto vengono esaltati dalla magia di un 3D che, mai come in questa occasione, diventa un’ esperienza da vivere.


La stereoscopia equilibrata e affatto pesante per gli occhi (così dovrebbe sempre essere) consente di entrare (è proprio il caso di dirlo) nella storia narrata. Scorsese si nasconde abilmente dietro tutti i personaggi ed a volte si estranea per osservare tutto prima da lontano e poi da vicinissimo, diventando un cicerone esperto, che guida lo spettatore nei dettagli e in quei piccoli ingranaggi nascosti che fanno del cinema la più stupefacente delle illusioni.


I detrattori diranno che spinge troppo sul tasto del facile sentimentalismo (specie nel finale). Chi ama un certo tipo di cinema, capirà perfettamente come le lacrime che inevitabilmente scenderanno dagli occhi non sono un trucco... ma una Magia.

 

GUARDA IL TRAILER SU YOUTUBE


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore