I Trattati di Roma compiono 50 anni, continua il cammino verso un

23 Giugno 2007   14:58  
I Trattati europei compiono 50 anni, un’occasione per fermarsi a riflettere e per valutare cosa l’Europa unita ha dato e cosa ha invece tolto ai cittadini europei. Con questo scopo è stata convocata ieri una seduta speciale del Consiglio comunale, fortemente voluta dal presidente Gianni Melilla, la cui conclusione è stata affidata a Famiano Crucianelli, sottosegretario di Stato agli Affari sociali con delega alle relazioni bilaterali con i Paesi europei. “L´Unione europea ha rappresentato una delle più grandi intuizioni nella politica internazionale – spiega Melilla - riuscendo a far convivere Stati che per secoli si sono combattuti e realizzando un´unità sulla base di valori condivisi come pace, integrazione e rispetto reciproco in un continente devastato da due guerre mondiali. Oggi, a 50 anni da quella prima intuizione – aggiunge - è necessario riflettere su quell´esperienza e capire come proiettarla nel futuro delle nuove generazioni”. Il presidente del Consiglio comunale ha ricordato, inoltre, che l’Italia ha ratificato il suo ingresso nell’Europa Unita con una percentuale superiore al 90%, dimostrando la reale convinzione di entrare a far parte di un unico progetto, e che nel 2004 18 Paesi Ue tra cui l’Italia (fuori alcuni come Francia, Olanda e Gran Bretagna) hanno ratificato la Carta europea dei diritti fondamentali dei cittadini europei. “Nonostante questo, però – conclude Melilla - oggi esistono forti fattori disgreganti che l’Eu deve cercare di risolvere, trovando le parole giuste per mediare tra i vari Paesi e per fare fronte comune su alcuni temi importanti come, a esempio, la lotta contro la pena di morte”. Ma come hanno percepito i cittadini europei questi 50 anni di Europa unita? L’indagine Eurobarometro standard, condotta tra il 10 aprile e il 15 maggio 2007 su un campione di 29.222 persone, rivela come l’opinione pubblica negli stati membri si diventata più favorevole all’Ue e alle sue istituzioni rispetto al 2006. I tre principali indicatori degli atteggiamenti generali nei confronti dell’Ue, infatti, rilevano tendenze molto positive, a partire dal sostegno al fatto di essere membri dell’Unione (57%) e dall’immagine dell’Ue (52%), fino al 59% degli intervistati, che pensa di aver ricevuto dei vantaggi derivati dall’essere membri dell’Ue. La stessa tendenza per quanto riguarda il livello di fiducia, si può osservare per la Commissione (52%) e per il Parlamento europeo (56%). Complessivamente, la maggioranza dei cittadini europei (52%), ritiene che la situazione della loro economia nazionale sia buona, ma un buon 44% è invece di parere contrario. Alta la percentuale dei favorevoli al concetto di una Costituzione europea (66%) e degli ottimisti sul futuro dell’Europa unita (69%). Invitati, poi, e esprimersi su cosa sarà, a loro avviso, l’Unione europea tra altri 50 anni, i cittadini intervistati hanno affermato che sarà “una grande potenza diplomatica nel mondo” (61%), “avrà un proprio esercito” (56%) e un “presidente direttamente eletto dai cittadini europei” (51%). Valentina Tenaglia

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