I Verdi: Fabbiani, assessore dalla doppietta facile

22 Settembre 2008   10:52  

I Verdi contro l'assessore all'Ambiente Fernando Fabbiani, dei comunisti italiani, accusato di non tutelare, nel nuovo calendario venatorio, le aree esterne al Parco nazionale d' Abruzzo, Lazio e Molise.
"La legge nazionale - si nel comunicatro stampa  del sulla caccia 157/92 afferma chiaramente che il diritto alla caccia è subordinato a quello di maggior interesse pubblico qual è quello della salvaguardia dell’ ambiente e della tutela della fauna selvatica.  Il principio di subordinazione della caccia nei confronti dell’Ambiente, nella nostra Regione, è paradossalmente invertito, in quanto le Associazioni venatorie producono, ancora oggi, un forte condizionamento delle amministrazioni pubbliche essendovi la convinzione che rappresentino un importante bacino di voti elettorali. La programmazione prevista dalla normativa nazionale e regionale è puntualmente disattesa, nonostante l’avvicendarsi dei tanti Assessori alla Caccia succedutisi in questi anni. Solo a titolo di esempio, la Regione Abruzzo è priva di qualsiasi informazione e/o dato scientifico sullo status e sulle dinamiche delle popolazioni delle specie componenti la fauna selvatica e, non solo non ha adottato finora alcun provvedimento di tutela,  ma continua ad autorizzare la caccia a specie che hanno visto peggiorare, in Europa, il proprio stato di conservazione: mestolone, moretta, moriglione, pavoncella, beccaccino, beccaccia, starna, quaglia, tortora (rapporto “Birds in Europe II”). Inoltre, la Regione Abruzzo, non ha mai applicato il “Piano d’azione per la Lepre Italica”, elaborato dall’ Istituto nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) che ha l’obiettivo di salvare le popolazioni residue di questa specie protetta. Ancora, anche quest’anno la stagione venatoria è stata avviata con la solita leggerezza e superficialità della politica autorizzando la caccia anche a specie in via di estinzione, con l’accordo sulla tutela dell’orso bruno marsicano (PATOM), al quale avevano aderito Regioni e Province, totalmente disatteso.  Ancora: l’assessore Fabbiani ha affermato che si è avuta la “..totale condivisione sui contenuti del calendario venatorio, che è stato assoggettato al giudizio della Consulta per la caccia composta da agricoltori, cacciatori, ambientalisti ed enti locali; al parere dello stesso Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica (INFS) e del Comitato di valutazione di impatto ambientale (VIA)..”: informiamo l’assessore Fabbiani che le consulte regionali e provinciali della caccia sono organismi dominati integralmente dai cacciatori ed esprimono pareri NON vincolanti. Al notevole numero di rappresentanti di associazioni venatorie, bisogna aggiungere i rappresentanti delle associazioni agricole (quasi tutti cacciatori) e i rappresentanti di associazioni pseudo- ambientaliste nati da “costole” di associazioni venatorie (e quindi cacciatori anch’essi) Per quanto riguarda il parere dell’ INFS e del Comitato di valutazione di impatto ambientale, ricordiamo all’assessore che essi sono obbligatori per legge (e purtroppo non vincolanti).
Concludendo: è compito della “nuova” politica scrollarsi di dosso i “vecchi” condizionamenti dei cacciatori ed avviare finalmente programmazione e pianificazione del territorio avendo come principio, non più derogabile, che la tutela dell’ambiente e  la tutela della fauna selvatica sono valori primari rispetto agli interessi di categoria. I politici devono avere il coraggio di recidere “i cordoni ombelicali” che a vario titolo li rendono burattini nelle mani di forti interessi economici. E’ compito delle associazioni ambientaliste dimostrare che l’attuale sistema di caccia nel nostro paese ha un rapporto costi/benefici fallimentare."

 


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