I big vanno e vengono, ma il centro oli si farà o no?

Tutti contro l'impianto e Berlusconi

09 Dicembre 2008   10:13  

Ha lasciato una scia di polemiche il presidente del Consiglio Berlusconi, sabato a Pescara per sostenere la candidatura di Gianni Chiodi.

Al centro del dibattito è stato soprattutto il centro oli che l'Eni vorrebbe realizzare fra Ortona e Francavilla.

Il "no" espresso dal presidente del Consiglio durante la visita pescarese, riaccende il dibattito sulla realizzazione dell'impianto. Per il vicepresidente nazionale dell'associazione Città del Vino, Fabrizio Montepara, la presa di posizione "fa piazza pulita di un clima di sospetti che intossicava la campagna elettorale. Il no netto del capo del Governo, cui si aggiunge la contrarietà degli altri schieramenti politici, a un'opera che l'associazione Città del Vino ha sempre indicato come dannosa per il paesaggio e l'economia locale e tutt'altro che strategica, rappresentano un decisivo asso nella manica che l'Abruzzo potrà calare sul tavolo della partita con l'Eni". Secondo Montepara occorre procedere "compatti verso l'unica direzione possibile, allontanando per sempre un'assurda ipoteca su vivibilità e futuro della Regione Verde d'Europa". Sulla stessa lunghezza d'onda Bruno Evangelista, consigliere regionale del Gruppo Misto. "Solo una forte coesione bipartisan - afferma - potrà raggiungere l'obiettivo di fermare definitivamente un'iniziativa partita nel 2001 per complicità di una politica cieca, irresponsabile. Sarebbe da ingenui pensare che il problema possa essere affrontato solo da uno schieramento politico, senza il coinvolgimento dell'altro". Anche Fabrizio Di Stefano, senatore Pdl, esprime "soddisfazione per il riconoscimento a una battaglia portata avanti dal 2007, quando c'era chi sventolava tale insediamento come fonte di sviluppo e lo stesso presidente della Regione Del Turco non nascondeva il proprio favore. Un particolare plauso - dichiara il parlamentare in una nota - al presidente del comitato Natura Verde, Giusto Di Fabio, il quale, al di là di ogni legittima appartenenza politica, ha rappresentato le ragioni del territorio con tenacia e argomentazioni puntuali".

Soddisfatti i comitati: "Sono molto soddisfatto dell'impegno che il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha esternato in mia presenza a proposito dell'incompatibilità di un progetto impattante come il Centro Oli di Ortona". Lo ha dichiarato il presidente del Comitato Natura Verde, Giusto Di Fabio, dopo le rassicurazioni avute dal premier, incontrato durante la sua visita a sorpresa a Pescara. Lo riferisce una nota dell'ufficio stampa del candidato del Pdl alla presidenza della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi. "Quanto affermato dal presidente del Consiglio - ha detto Di Fabio - è stato confermato dal candidato Chiodi, che ha avuto rassicurazioni anche da Gianni Letta sul fatto che questo progetto non andrà avanti. Possiamo dire - ha aggiunto Di Fabio - che il Centro Oli è un capitolo chiuso. Per noi è veramente un successo, perché da 19 mesi lo stiamo ribadendo in tutte le piazze d'Abruzzo. La nostra regione ha bisogno di altri tipi di investimento, compatibili con il territorio". "Questa è la dimostrazione che il Governo nazionale e il presidente Berlusconi hanno fatto scegliere agli abruzzesi - ha commentato Chiodi -. Non ritenevo e non ritengo che il Centro Oli sia occasione per l'Abruzzo. Il centrosinistra per anni ha lavorato perché si facesse e solo in campagna elettorale è rinsavito. Oggi abbiamo dimostrato che gli abruzzesi sono più forti perché il Governo li ha ascoltati e li ascolterà in futuro".

"Il fatto che il presidente del Consiglio abbia deciso di trasferirsi in Abruzzo per la campagna elettorale consente agli abruzzesi di maturare tre certezze: ha paura di perdere, disprezza le istituzioni, disprezza gli abruzzesi": è quanto ha dichiarato il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo, Carlo Costantini. "Berlusconi ha paura di perdere - dice Costantini - e non si fida del suo candidato, al quale ribadisce in ogni occasione di voler affiancare un tutore. Berlusconi disprezza le istituzioni: é la prima volta nella storia d'Italia che un presidente del Consiglio abbandona impegni istituzionali, nazionali e internazionali, peraltro in un momento di gravissima difficoltà, per trasferirsi in una regione a sostegno di un suo candidato". Infine, per Costantini "Berlusconi disprezza gli abruzzesi: dopo averli colpevolizzati perché non consumano a sufficienza, é venuto a raccontare la balla che non ha mai tolto finanziamenti alle infrastrutture, scoprendosi improvvisamente ambientalista e contrario ai Centro Oli. Domani pubblicherò sul mio blog gli atti che provano l'esatto contrario".

Francesco Storace se l'è invece presa con il "modello Teramo", secondo il leader de La Destra per niente virtuoso. "L'ex sindaco aspirante governatore proprio nella sua città lascia macerie" ha detto a Teramo il segretario nazionale Storace. "I cittadini abruzzesi, a Teramo in particolare - ha dichiarato Storace -, scontano prezzi altissimi per le case e l'inesistenza di politiche abitative". "Proponiamo - ha aggiunto - il mutuo sociale a un quinto del reddito familiare, per consentire a tutti di diventare proprietari di casa, anche se provenienti da famiglie non agiate, e senza intermediazione bancaria". La situazione di Teramo, dice Storace, è "devastante". Secondo un'indagine condotta da La Destra, 8 cittadini su 10 ritengono di vivere in un quartiere dormitorio e il 57% degli intervistati giudica insufficienti i servizi di quartiere. "Ma Chiodi - conclude il leader de La Destra - non se ne occupa, non risponde, né sul voto di scambio né sulle consulenze Asl di Pescara. Gli interessa solo il posto di Del Turco".


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