"Quello che sta accadendo a Chieti nella gestione del servizio idrico non è più tollerabile: Confcommercio ha dato mandato ai propri legali di avviare le pratiche per il risarcimento dei danni causati dal perdurare di questa situazione alle attività commerciali della città". Lo annuncia il presidente della Confcommercio provinciale Angelo Allegrino dopo che agli uffici dell'associazione da mesi continuano a giungere denunce e proteste da parte di titolari di bar, ristoranti, saloni da parrucchiere, alle prese con pesanti difficoltà legate alle continue e improvvise interruzioni dell'erogazione dell'acqua potabile. "Da mesi - continua Allegrino - assistiamo ad un continuo rimpallo di responsabilità tra i vari enti, ognuno dei quali assicura che tutto sarà risolto a breve e che sono in corso interventi per sistemare le cose". "E in un periodo difficile come quello che stiamo attraversando a livello generale - aggiunge il presidente di Confcommercio - nessuno può permettersi di perdere neppure un cliente. Invece è proprio quello che sta avvenendo, con un numero sempre maggiore di persone che si rivolgono ad esercizi della vicina Pescara, vanificando gli sforzi che gli operatori teatini hanno messo in campo da anni per mantenere la vivacità della rete commerciale cittadina". Per Confcommercio le implicazioni politiche che stanno accompagnando la "grande sete" di Chieti non possono essere un alibi dietro cui nascondersi. "A noi non interessa - precisa Allegrino - se le responsabilità sono ascrivibili all'Aca o al Comune di Chieti che da qualche settimana è subentrato nella gestione del servizio idrico. Questi aspetti verranno chiariti nelle sedi opportune: ci preme invece tutelare i nostri associati, che non possono essere penalizzati solo perché chi di dovere non riesce a trovare una soluzione a questa vicenda".
Nella foto il presidente Aca Bruno Catena