I fiumi malati d'Abruzzo, parte la mobilitazione

I corsi sulla prevenzione di frane e alluvioni

25 Ottobre 2008   14:18  
APPROFONDIMENTO - Si chiama "Operazione fiumi 2008" la campagna nazionale di Legambiente e del Dipartimento della Protezione civile sulla prevenzione di frane e alluvioni. Sviluppata in collaborazione con l' Associazione Vigili del fuoco in congedo, e con gli scout dell' Agesci e del Cngei, l' iniziativa si propone di coinvolgere i bambini delle elementari, e delle medie con l' obiettivo di formare piccoli esperti di protezione civile, in grado di mettersi al riparo in caso di inondazione, crolli o smottamenti del terreno, e di prevenire tali fenomeni per mezzo di una gestione del territorio che rispetti l' ambiente, troppo spesso sfigurato e snaturato dalla mano dell' uomo.

Gli appuntamenti in Abruzzo. Oggi a Bussi sul Tirino, in piazza 1° Maggio, la prima tappa della formazione ecologica di Legambiente: una mostra organizzata per i bambini della scuola media Giovanni Pascoli presenterà attrezzature e mezzi speciali da utilizzare in caso di alluvione, stemperando i momenti formativi con simpatici giochi educativi e momenti di confronto.
Ancora più intenso e ricco di attività l'appuntamento previsto per domani a Scafa, nei pressi delle sorgenti sulfuree: una squadra di volontari si dedicherà alla pulizia di uno specifico tratto del fiume Lavino, testimoniando l' importanza di curare i tesori ambientali che la vita ci offre, nella presa d' atto che ciò che utilizziamo va anche ripagato, e che occorre uscire -oggi più che mai- dall' ottica industriale del solo sfruttamento commerciale dell' ecosistema.

Il territorio italiano. Molto fragile e particolarmente esposto a frane e alluvioni andrebbe organizzato con maggiore consapevolezza scientifica. Sono quasi 6000 i Comuni a rischio idrogeologico e ossia circa il 70% del totale. Le peculiarità geomorfologiche dello Stivale tuttavia costituiscono soltanto una parte dell' insieme di fattori che rendono precario il nostro territorio: disboscamento dei versanti, abusivismo edilizio nei luoghi a rischio, disattenta e a volte assente manutenzione dei corsi d' acqua, cementificazione degli alvei e arginature irrazionali sono consuetudini pericolose, in grado di trasformare elementi naturali in veri e propri eventi catastrofici.

"Ecosistema a rischio". E' l' indagine di Legambiente sulle politiche promosse dalle amministrazioni comunali al fine di ridurre il rischio idrogeologico che minaccia il Paese. uno studio annuale che monitora lo stato di sicurezza delle località italiane in relazione al pericolo frane e alluvioni,con l' obiettivo di stimolare progetti e soluzioni che risolvano lentezze burocratiche e inadempienze, e di premiare i Comuni virtuosi nella realizzazione di iniziative volte alla sicurezza ambientale , tramite l' assegnazione delle bandiere "Fiume Sicuro". Le località che si sono distinte in tal senso sono S. Croce sull' Arno (Toscana), Palazzolo sull' Oglio (Lombardia) e Finale Emilia (Emilia Romagna).
Per quanto riguarda invece pregi e pecche delle amministrazioni locali abruzzesi occorrerà attendere lunedì 27 ottobre, quando a Pescara, presso la sede di Legambiente Abruzzo (via del Santuario 160), verranno diffusi, a partire dalle 11.00, i dati relativi alle politiche nostrane in fatto di sicurezza, prevenzione e politiche ambientaliste.

La protezione civile. Pochi sanno di poter contare su un sistema nazionale di protezione civile riconosciuto come tra i migliori al mondo. Posto dal 92 direttamente sotto il potere decisionale del Consiglio dei Ministri, il Nucleo italiano della P.C. non solo si occupa di gestire eventi straordinari come calamità naturali e catastrofi generate dalle improvvisazioni umane, ma si propone - per mezzo di attenti studi condotti sul territorio- di prevedere e prevenire tali eventi. Essendo "sistema" la Protezione civile si avvale di tutte le forze già esistenti nel Paese, nonchè di un notevole numero di volontari. In tal senso "Operazione fiumi"si assume il compito di estendere il senso civico e l' amore per la natura agli adulti del domani: non solo deleghe, ma partecipazione attiva e consapevole allo sviluppo di quello stesso ambiente che ci nutre, ci ospita, e ci sopporta, nonostante le nostre ripetute e maldestre incursioni nel cuore ecologico del Pianeta.



Giovanna Di Carlo







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