I forconi abruzzesi contro Confindustria, banche, multinazionali ed Equitalia

16 Febbraio 2012   16:30  

Offensiva del portavoce del movimento dei forconi abruzzesi Dino Rossi  ala vigilia della convention di Confindustria. A seguire il durissimo comunicato stampa.

''Domani è in programma la convention delle imprese di Confindustria Abruzzo. Sono anni che questi cervellotici si riuniscono per parlare: di cosa? Visto la fine che abbiamo fatto?
L’economia è ferma e da parecchio e, qualcuno ora fa finta di occuparsi del problema radunando in pompa magna nel proto turistico di Pescara, tutte quelle persone che sono la concausa di questo disastro economico.Lo si capisce perché ad essere invitati sono sempre i soliti e non chi, nei giorni scorsi è stato  costretto a scendere in piazza per evidenziare i problemi di cui questi signori domani forse ne parleranno.

Visto che non siamo stati invitati, ci appelliamo agli organi di informazione per far arrivare sul tavolo della convention di domani i veri problemi che ostacolano la crescita dell’economia e nel contempo mettono a serio rischio il futuro dei nostri giovani. Sotto riportiamo i punti salienti.

1.la mancanza di liquidità: la crisi nelle aziende si è accentuata con l’adesione delle banche alla normativa di Basilea 1 che ha dato direttive rigide ai correntisti, tanto da non permettere più la girata. Il giro degli assegni una volta era la un risorsa alla quale tutti facevano accesso. Questo ha ridotto notevolmente la liquidità tra gli imprenditori.

2. le banche: sono causa di questo declino economico e, non anche di sviluppo come riporta l’oggetto dell’incontro di domani. Negli anni passati, le aziende che avevano accesso al credito, pagavano degli interessi molto alti, quasi a strozzo, per rimpinguare gli investitori di BOT e CCT.Questo ha portato all’indebitamento delle stesse con l’aggravante che per pagare il mutuo hanno dovuto tralasciare altri creditori. Creditori che chiudere i bilanci, a loro volta si sono serviti di EQUITALIA.

Una struttura di riscossione utilizzata per pareggiare i bilanci delle strutture pubbliche che di fatto non hanno liquidità. Infatti, queste strutture di conseguenza si trovano indietro nei pagamenti verso i loro fornitori di svariati mesi.

In sostanza, l’Italia è a posto con le carte ma non ha liquidità. Oggi il Governo Monti, come gli altri Presidenti del passato si è preoccupato solo del buon esito verso gli investitori e le banche, lasciando nuovamente con il culo per terra il mondo imprenditoriale, già sofferente.

Qualsiasi somaro laureato in economia si sarebbe prodigato per far star bene gli imprenditori che a loro volta di sicuro avrebbero pagato sia EQUITALIA che i mutui.

3.EQUITALIA: con i suoi interessi da strozzino e le ganasce fiscali ha flagellato l’intera economia. Per chi non lo sapesse: le aziende con pignoramenti legali superano il 50%.

4. Le multinazionali: mettono sotto scacco le imprese agricole, i pescatori e il settore dei trasporti, sono loro che decidono quanto devono pagare  ai  produttori con la connivenza delle organizzazioni sindacali, mentre continuano a mettere in concorrenza il mondo dei trasporti. Contrattano, come i sensali di un tempo, al fine di ridurre il margine ai trasportatori e nel contempo i prezzi agli scaffali aumentano. Di conseguenza i trasportatori sono costretti a tagliare gli stipendi ai loro autisti. Forse è meglio che questi signori organizzatori inizino a scrutare meglio chi affossa l’economia.  Le multinazionali, con l’aiuto della politica nazionale e Comunitaria, sono la causa che sta’ trascinando sul baratro le imprese che lavorano e producono ricchezza.

Il discorso è molto lungo e complesso, si spera che con questo poco spazio abbiamo dato spunto anche alla stampa lì presente, al fine di porre le nostre domande agli autorevoli presenti.''

Il portavoce Dino Rossi


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