I lavoratori della Micron assediano il consiglio regionale

11 Dicembre 2012   13:04  

Consiglio regionale sotto assedio oggi a L'Aquila. Centinaia di lavoratori sono arrivati dalla Marsica per sollecitare la Regione ad un ruolo più attivo ed efficace nella drammatica vertenza Micron.

La multinazionale che pure ha utili per un miliardo di euro ha deciso di produrre altrove e a costi più bassi le componenti elettroniche che si producevano nello stabilimento di Avezzano, che pure negli anni anni passati aveva la nomea, meritata, di fiore all'occhiello della multinazionale.

A rischio c'è il posto di lavoro di settecento persone, di cui si è stata già annunciata la procedura di mobilità e, temono i sindacati, anche per tutti i 1600 lavoratori circa dello stabilimento, e per un indotto da migliaia di addetti, che rappresenta un compatto industriale che vale in Abruzzo parecchi punti di PIL.

Fuori i cancelli, con i lavori del consiglio sospesi, la situazione ha toccato momenti di alta tensione, con slogan, esplosione di petardi e fumogeni, spintoni contro il cordone di polizia in tenuta anti-sommossa.

Alla fine come richiesto dalle rappresentanze sindacali è uscito il presidente Gianni Chiodi, che accolto dal coro ''buffone-buffone'', ha poi preso il megafono in mano e spiegato quanto segue:

''La situazione e diversa da quella che ci avevano rappresentato. Si sta lavorando con il ministero. So che non basta. Chiesi a Micron di cosa avevano bisogno. Loro dissero che però il problema è di strategia complessiva, alla multinazionale non interessa più la linea produttiva di Avezzano. E' una partita molto grande, ma noi stiamo facendo il possibile per pressare la proprietà''.

E Chiodi risponde così ai fischi e a qualche insulto: ''Siamo al vostro fianco. Mi rendo conto della vostra disperazione''.

E spiega: ''Ora serve un acquirente, un azionista. Ho parlato questa mattina con il sottosegretario De Vincentis, mi ha detto che ora è inutile fare un tavolo. Ripeto: prima di tutto serve un acquirente e la Micron non è un azienda decotta, ci sono manifestazioni di interesse''.

Replica il sindacalista della Cgil Alfredo Fegatelli rivolto al presidente Chiodi: ''Non ascoltare i manager, ascolta i cittadini. L'azienda sta andando via e non vogliamo uno strappacane che la acquisisca per qualche anno per poi farla fallire. La vostra colpa - incalza Fegatelli - è che avete creduto ad un managment bugiardo, ed ora sarebbe grave consentire alla Micron di mettere le mani sui fondi pubblici, sui soldi degli abruzzesi, per andarli ad usare altrove.''

A seguire un incontro dentro il palazzo della regione tra tutti i capigruppo del consiglio regionale e una rappresentanza di lavoratori e sindacati.

Filippo Tronca

 

 

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore