I lavoratori della Sed si mobilitano, contro licenziamenti, sprechi

10 Febbraio 2007   12:51  
L´Aquila - Il caso della Sed dell´Aquila è un esempio emblematico di come funziona ( o non funziona) la pubblica amministrazione in Italia e in Abruzzo e del´esito che hanno avuto molte presunte privatizzazioni. La Sed è una società partecipata da un socio privato, la Maggioli, e dal Comune dell´Aquila, ed opera nel settore dell´informatizzazione e dell´elaborazione dati. L´azienda è in crisi, perchè è poco o per nulla competitiva sul mercato e grava sulle casse del Comune. I 24 lavoratori della Sed sono in allarme perchè si rincorrono voci di ferie forzate, mobilità e necessità di licenziare. I sindacati temono che il Comune voglia strangolare la Sed, invece di decidere in direzione di suo assetto più razionale ed efficiente. "La Sed - ha infatti denunciato Alfonso Paravano della Cgil - cosi com´è è solo uno dei tanti baracconi inutili e senza prospettive". La dirigenza costa 250mila euro l´anno ed è selezionata con le logiche della spartizione politica e non di quella della competenza. "Sono passati dirigenti che non hanno mai comunicato col personale e poi da un giornio al´altro sono scomparsi. Il cda risponde alle nostre argomentazioni con arroganza. I sindacati non risparmiano critiche neanche al socio privato Maggioli, "La parziale privatizzazione ha ampiamente fallito, la maggioli non ha portato commesse nè elevato la competitività." Il Comune resta così l´unico committente che però non paga i lavori svolti dalla Sed che ha un credito di 1.7 milioni di euro. "Difficilemente -osserva Paravano - il Comune estinguerà il debito: è evidente che vorrebbe far quadrare i conti limitandosi a non pagare le fatture..." I lavoratori denunciano poi gli sprechi: lo stand del Euro P.A di Rimini affittato per 7 mila euro e lasciato vuoto, cene organizzate dalla dirigenza costate anche 2.500 euro. A pagare di questa discutibile gestione, anmmoniscono i sindacati, non devono essere i lavoratori. Occorre una svolta: La Sed, questa la proposta di Piero Peretti del sindacato Ugl, deve sciogliersi ed essere accorpata all´Asm, altra società del Comune dell´Aquila che gestisce il ciclo dei rifiuti. Si attiveranno così sinergie e si ridurranno i costi di gestione. "Il cda ad esempio - aggiunge Paravano - non servirà più, supposto che ora serva a qualcosa." La professionalità dei lavoratori potrà essere utilizzata per svolgere servizi essenziali nel settore dell´informatizzazione della pubblica amministrazione. FT

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