I legali della Commissione Grandi rischi: indagate la stampa

18 Maggio 2011   14:59  

Si è concluso ieri  il primo round dell'udienza preliminare dell'inchiesta sulla commissione grandi rischi. Il secondo round previsto per oggi è stato infatti rimandato al 25 maggio.

Approfittando della pausa facciamo dunque il punto della situazione. Imputati come noto sono Enzo Boschi presidente dell'Ingv, Gian Michele Calvi, direttore fondazione Eucentre  e responsabile del Progetto CASE, Bernardo De Bernardinis e Mauro Dolce, alti dirigenti della Protezione Civile, Franco Barberi presidente vicario della commissione Grandi Rischi, Claudio Eva, ordinario di fisica dell'Università di Genova, Giulio Selvaggi direttore Centro nazionale Terremoti, l'unico che ieri si è presentato aula.

Per loro l'accusa è omicidio colposo plurimo, per  avere diffuso messaggi rassicuranti al termine della famosa riunione della commissione Grandi rischi del 31 marzo 2009, 6 giorni prima dell'ecatombe, dopo mesi mesi di allarmante sciame sismico.

E ieri il pubblico ministero Fabio Picuti ha ribadito che i sette imputati vanno tutti processati per aver "violato regole di tipo cautelare che, se applicate, avrebbero salvato vite umane".
Picuti ha sottolineato che non veniva chiesto la previsione del  terremoto,  ma un'informazione più veritiera sui rischi di un terremoto.

Molto interessanti le linee difensive dei legali che hanno ieri arringato.

Marcello Melandri, avvocato di Enzo Boschi ha sottolineato che il suo assistito non ha rassicurato nessuno ha anzi detto in commissione che un terremoto poteva capitare da un momento all'altro.  e non ha partecipato ala conferenza stampa,
Il legale di Gian Michele Calvi Alessandra Stefano ha affermato che la commissione non aveva avuto il numero legale e non rappresentava la comunità scientifica. L'organismo, seppure riunito, non doveva comunicare niente a nessuno. L'avvocato Filippo Minacci ha sottolineato che Bernardo De Bernardinis è un ingegnere idraulico, un bravo organizzatore, ma quel giorno della commissione fece il maggiordomo e di terremoti ne sa quanto il sindaco Cialente. In seguito alla stampa non fece altro che ripetere  quello che era stato sostenuto dagli scienziati, e cioè che lo sciame sismico in atto era un favorevole e graduale rilascio di energia. Mauro Dolce poi ''non ha  competenza specifica sui terremoti e infatti coerentemente  non ha partecipato alla redazione del verbale''.
Infine Giulio Selvaggi: il suo legale Antonio Pallotta si è limitato a far rilevare che il suo assistito non era membro della Commissione.

Arringhe difensive in ordine sparso, dunque, che concordano però su un'assioma: se non si possono prevedere i terremoti non si può prevedere neanche un rischio imminente. 

E non solo: gli avvocati Di Stefano e e Dinacci passano al contrattacco: ''Va indagato anche il ruolo della stampa per gli effetti distorsivi rispetto a certi messaggi e alla volontà di tranquillizzare la popolazione''.

F.T.

montaggio di Marialaura Carducci


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