I manifestanti aquilani manganellati a Roma ora sotto processo: "Non siamo aggressori"

Campagna di solidarietà per gli imputati

19 Gennaio 2012   12:54  

"In questi giorni ringraziamo i tantissimi che ci hanno fatto sentire la propria solidarietà per il processo a CaseMatte del prossimo 10 aprile. Ci teniamo però a far luce anche su un’altra vicenda che, paradossalmente, è molto meno nota. Ci riferiamo alle denunce seguite alla manifestazione romana del 7 luglio 2010 quando migliaia di aquilani manifestarono trovando ad accoglierli polizia e manganelli su Via del Corso. Per quella manifestazione tre giovani, un ragazzo di CaseMatte e due romani, sono imputati di resistenza aggravata a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata". A ricordalo sono gli attivisti di CaseMatte.

"L'udienza preliminare è fissata per il prossimo 23 febbraio a Roma. A questa versione che vuole far passare chi era lì a manifestare pacificamente come un aggressore noi non ci stiamo. Quel giorno a Roma eravamo in migliaia, con i nostri volti ben in vista, a cercare di esercitare con determinazione i nostri diritti e le nostre libertà fin sotto i palazzi del potere. Ma la polizia ci ha caricato più volte nel tentativo di impedirci di esprimere le nostre idee, il nostro dissenso sopprimendo la nostra civile protesta. Questa è la verità scolpita nel ricordo dei presenti e documentata dai video e dalle foto reperibili in rete!

Già nel luglio 2010, con una conferenza stampa - ricordano - abbiamo tentato di smascherare questa messa in scena, tesa (così come tutta la campagna di disinformazione dei media nazionali) a cercare di nascondere la rabbia contro le ingiustizie che il nostro territorio ha subito e continua a subire. Quella giornata ha rappresentato un momento fondamentale per la battaglia a difesa dell’economia del territorio e sulla restituzione delle tasse. E’ dunque vergognoso oggi dover assistere ai litigi di partiti e istituzioni locali impegnati solo ad attribuirsi il merito della decurtazione della restituzione delle tasse (che è molto meno di ciò che chiedevamo), mentre alcune delle persone che hanno lavorato per la buona riuscita di quelle mobilitazioni sono sotto processo nel silenzio generale.

Per questo lanciamo una campagna di solidarietà in vista dell’udienza del 23 febbraio, attraverso l’organizzazione di un grande evento/concerto in piazza, in cui inviteremo tutta la città a partecipare, per ribadire che l'ondata di repressione contro chi si è battuto a difesa del territorio non potrà fermare la nostra battaglia per una ricostruzione giusta".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore