'' Ieri terremotati, oggi cassintegrati, e domani?'' E la domanda inquietante che si pongono i 160 lavoratori del centro ricerche Technolabs, tutti sfollati e che vivono da mesi nelle tende e negli alberghi, e che oggi hanno manifestato fuori i cancelli del polo elettronico di Pile. Cento di loro andranno in cassa integrazione dal 3 agosto e il rischio molto concreto è che ciò sia la premessa della chiusura dell'azienda, una volta terminate le residue commesse. La vera emergenza post-sismica è il lavoro, non solo la casa, tornano a denunciare i sindacati. Oltre a quelli della Technolabs e del gruppo Compel, sono a rischio 400 posti del call center Transcom, la Coop minaccia di chiudere i suoi tre punti vendita dove lavorano circa 90 persone, La Tils licenzierà 70 dipendenti. Futuro incerto per i 300 dipendenti della Thales Alenia Space, la sede aquilana è inagibile, i lavoratori sono stati dislocati in altri siti italiani. Per non parlare poi di chi lavorava nei servizi e nel commercio, settori concentrati nel centro storico distrutto.
Nel servizio interviste a lavoratori e ai sindacalisti Fiom Raul Giorgi e Alfredo Fegatelli
FT