Il 6 aprile 2011 il presidente Berlusconi tornerà a L'Aquila?

16 Febbraio 2011   19:25  

Nel bel mezzo dell'immane bailamme in cui precipita la politica italiana, a seguito del rinvio a giudizio immediato per concussione e prostituzione minorile a carico del presidente del consiglio e la parola Italia associata a quella di bunga-bunga campeggia in prima pagina in mezzo mondo, in giorni in cui la fantasia supera la realtà, consentiteci un po' di fanta-politica giudiziaria.

La data dell'udienza, come è noto, è stata fissata il 6 aprile 2011. Sarà una mera coincidenza, ma è il giorno in cui a L'Aquila si celebreranno i due anni dal tragico terremoto.

Il presidente del Consiglio, è altrettanto noto, non riconosce l'autorità dei giudici, parla di golpe morale in atto contro di lui, di cospirazione delle toghe rosse, dei giornali di sinistra, delle donne strumentalizzate che domenica hanno manifestato contro un premier giudicato indegno della carica che ricopre.

Per lui presentarsi davanti ai giudici sarebbe perciò il segno di una resa, il dar ragione ad un complotto, ad un ingiusizia di cui legittimamente si sente vittima. Del resto non lo ha fatto neanche in altri processi che lo vedono imputato.

Una scappatoia il premier potrebbe trovarla nel legittimo impedimento.

La Corte Costituzionale in tema di legittimo impedimento ha posto diversi paletti alla legge approvata dal governo.

Il legittimo impedimento è valido solo nell'ambito dell'elenco di attività indicate come impedimento per premier e ministri, e se il giudice può valutare l'indifferibilità della concomitanza dell'impegno con l'udienza, nell'ottica di un ragionevole bilanciamento tra esigenze della giurisdizione, esercizio del diritto di difesa e tutela della funzione di governo, oltre che secondo un principio di leale collaborazione tra poteri.

Per premier e ministri, chiamati a comparire in udienza in veste di imputati, costituisce legittimo impedimento "il concomitante esercizio di una o più delle attribuzioni previste dalle leggi o dai regolamenti".

Ad esempio: un consiglio dei ministri, una conferenza Stato-Regioni, un impegno internazionale. Sono oggetto di legittimo impedimento anche le "relative attività preparatorie e consequenziali, nonché ogni attività comunque coessenziale alla funzioni di governo".

E a questo punto una domanda sorge spontanea: può risultare essere ammissibile come legittimo impedimento una solenne commemorazione del terremoto del 6 aprile 2009, alla presenza delle più alte cariche dello Stato, presidente del consiglio dunque in primis, e un consiglio dei ministri dedicato alla ricostruzione da svolgersi proprio qui a L'Aquila, con decisoni importanti all'ordine del giorno?

Gli avvocati del premier non possono non averci già pensato.

A prescindere dalle questioni più strettamente giuridiche, chi avrebbe da obiettare davanti alla scelta del premier di declinare l'invito a comparire davanti a i giudici, pur di essere a L'Aquila al fianco delle popolazioni terremotate? A risolvere i problemi concreti? A occuparsi quel giorno della ricostruzione post-sismica di un capoluogo di regione? I mezzi di informazione di centrodestra potrebbero non senza argomenti lanciare cannonate contro la magistratura che costringe il premier a rinunciare al suo diritto dovere di governare, a disinteressarsi del terremoto aquilano, una delle più grandi e complesse catastrofi avvenute in Italia, per difendersi in un processo fondato sul nulla, costruito a tavolino per affondare il presidente e via dicendo.

Una cosa è certa: se tutto ciò si verificherà, L'Aquila nel giorno del ricordo, del dolore e del silenzio diventerà l'arena di una feroce ed assordante battaglia. Immaginiamo già i contestatori lancia in resta, e imponenti schieramenti di polizia a tenerli a bada da una parte, e dall'altra aquilani che acclamano il premier riconoscenti per il tempestivo impegno e i risultati ottenuti nella fase dell'emergenza.

Il tutto in un clima avvelenato, esplosivo, sempre sull'orlo della rissa e della crisi di nervi. Con inviati che non parleranno di ricostruzione, dei tanti problemi e prospettive di un territorio ferito, ma delle feroci polemiche politiche che intanto in quelle ore tracimeranno nelle agenzie di stampa in tutto il Paese.

Sarebbe un teatrino a cui gli aquilani, compresi i tanti di centrodestra che amano la loro città, forse preferirebbero non assistere. Almeno nel giorno del dolore, del raccoglimento e soprattuto della riconcilazione.

FT


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore