Il Cal e quel pasticciaccio brutto del riordino delle Province

07 Settembre 2012   13:27  

Non ha tutti i torti ad assere preoccupato il presidente del Consiglio delle autonomie locali e presidente della Provincia dell'Aquila Antonio Del Corvo.

Entro neanche un mese il Cal  dovrà approvare e consegnare al governo una proposta di riordino delle province abruzzesi, ma le posizioni rimangono a dir poco distanti.

Ecco quelle sul tavolo questa mattina: tre province L'Aquila, Chieti e Teramo che ingloba l'area vestina di Pescara, più Pescara città metropolitana che ingloba Francavilla. Oppure: L'Aquila Provincia appenninica e fusione nella macro-provincia adriatica di Pescara Teramo e Chieti. Con Pescara capoluogo. 

Ma anche perchè no: province di Chieti e L'Aquila, e fusione Pescara e Teramo. Resta da decidere, sembra facile, quale sarà il capoluogo,  e inoltre oggi al Cal si è dibattuto a lungo sulla possibilità  di poter accorpare due Province soppresse, disquisizione che ha sconfinato con la  metafisica. Altra proposta poi è Chieti fuori dal riordino che resta così com'è, e poi si trovi una soluzione. E ci fermiamo qui,  per evitare una sicura emicrania, tralasciando le varie idee di riordino dei confini.

Il timore è che dunque alla fine una quadra non verrà trovata e a decidere sarà il governo. E lo farà con l'accetta, perchè lo scopo è tagliare quante più spese possibili. Sempre che in realtà non abbia già deciso, e stia solo prendendo tempo,  dando con le riunioni del Cal una parvenza di coinvolgimento dei territori.

Cresce dunque la tentazione, da parte di molti presidenti di Provincia, in Abruzzo quello di Teramo in testa, di impugnare la legge di riordino e di ricomiciare la partita da zero, sopratutto dopo le prossime elezioni.  Possibilmente con un altro governo.


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