Il Centro abruzzese di Ottawa (Canada) premia alla Festa dell´Em

Il Centro abruzzese di Ottawa (Canada) ha celebrato la Festa dell’Emigrante, organizzata ogni anno dal 1973. Ospite d’ onore della serata è stato Osman Philip Gialloreto, cardiologo di fama internazionale, originario di Pescara. Con loro, al tavolo d’ onore, fra gli altri, l’ex commissario delle Giubbe Rosse, Giuliano Zaccardelli (nella foto), d’origine abruzzese, il ministro plenipotenziario Mastroienni, in rappresentanza dell’Ambasciatore d’ Italia in Canada, e Licia Canton e Dominic Cusmano, editori della rivista "Accenti". In apertura di serata il presidente del Centro abruzzese, Nello Scipioni, ha dato il benvenuto al folto pubblico ringraziando i numerosi rappresentanti delle associazioni regionali della numerosa comunità italiana nella capitale canadese. Franco Ricci, docente di Letteratura italiana alla Facoltà delle Arti dell’università di Ottawa, a nome del Centro abruzzese ha illustrato la vita e i meriti professionali di Gialloreto, di cui riportiamo uno stralcio. "Il dottor Osman Phillip Gialloreto si legge - nato a Pescara nel 1921, studia all’Università di Padova e si laurea in Medicina col massimo dei voti e lode nell’estate 1946, malgrado le vicissitudini della guerra e la sua partecipazione alla lotta partigiana. La guerra aveva isolato l’ Italia dal progresso che le prime specialità mediche avevano fatto in altri Paesi, come gli Stati Uniti e l’ offerta d’una borsa di studio sulle malattie tropicali in Venezuela non era da trascurare. Presso l’ Istituto di Malariologia di Maracay, Gialloreto viene in contatto con nuove malattie cardiache. Nel corso d’una breve visita all’ Istituto di Cardiologia di Città del Messico, diretto da Ignazio Chavez, Gialloreto trova la sua vocazione: la nascente cardiologia sarà la sua specializzazione professionale. Gli anni di specializzazione in Svizzera, a Parigi e in Svezia lo portano poi in Canada, all’ ospedale Notre-Dame della Facoltà di Medicina dell’Università di Montreal. Il suo nome sarà per sempre legato al primo Istituto di Cardiologia in Canada, dove egli dirige il reparto diagnostico di emodinamica, quindi al Montreal general hospital dell’Università McGill, all’ Ospedale Santa Cabrini delle Suore missionarie del Sacro Cuore e a Villa Medica, struttura ospedaliera di Riabilitazione. E’ molto interessante notare come una particolarità abbia segnato la vita di Gialloreto e come egli abbia saputo coglierla nel breve contatto avuto con la cardiologia a Città del Messico. Tale fatto ha trasformato la sua vita professionale verso una brillante carriera come cardiologo. Una volta trovata la sua vocazione, il giovane medico si applica con tutta la sua volontà e passione. Volontà sopratutto di far bene al prossimo! Non si può non rimarcare come Gialloreto curava i suoi pazienti". Noi del "Postino" non siamo in grado illustrare appropriatamente questa grande persona, modesta per natura, e dal grande senso umanitario. Una modestia, la sua, che gli conferisce ancor più nobiltà. Citiamo Luigi Liberatore, nella sua prefazione al libro “All’ Avanguardia della Cardiologia. Biografia del dottor Osman Phillip Gialloreto”, di Helene-Andree Bizier , edizioni Cusmano 2004. "Ho incontrato il dottor Gialloreto quando mio padre, Gaetano Liberatore, era ammalato e venne affidato alle sue cure. In quel tempo, Gialloreto era a capo dell’Unità di Cardiologia all’ Ospedale Santa Cabrini in Montreal. Ho scoperto in Gialloreto non solo il dottore che cura mio padre, ma un amico italiano la cui reputazione aveva sorpassato i confini del Santa Cabrini. Il suo nome era anche associato con l’ Istituto di Cardiologia di Montreal e dell’ Ospedale di Riabilitazione Villa Medica, sempre in Montreal. E’ stato per me un grande privilegio osservare questo distinto dottore il cui prestigio si estendeva molto più in là del Quebec. Una personalità d’avanguardia nell’evoluzione medica in Montreal. Dal mio punto di vista personale, mio padre ha guadagnato moltissimo dalle cure di questo eminente Cardiologo, ma in Gialloreto ha anche trovato un amico. Dalla  relazione tra mio padre e Gialloreto e dagli scambi sulle reciproche conoscenze ed esperienze, che mi sono rimaste impresse enormemente, ho tratto elementi notevoli per la mia formazione".  Ricci ha continuato a esporre le attività professionali e personali di Gialloreto e ha anche ricordato alcuni dei tanti riconoscimenti e menzioni che gli sono state conferite. Infine, è seguito una breve e intenso intervento di Gialloreto che, dopo aver ringraziato Scipioni e Ricci, i membri del Centro abruzzese e di tutte le associazioni presenti alla magnifica serata, ricorda come gli abruzzesi già tanti secoli fa, dimostrarono le loro capacità di federarsi e di scegliere un magistrato supremo che aveva anche la responsabilità di organizzare la difesa in caso di guerra. Si deve a loro che avevano eletto capitale Corfinio, durante la Guerra sociale, quattro secoli avanti Cristo, il merito d’aver fatto risuonare per la prima volta il nome Italia. Ma anche la loro capacità di saper diventare cittadini romani. Infine, trattandosi della "Festa dell’Emigrante", Gialloreto ha voluto sottolineare come talvolta sull’emigrazione non si abbia conoscenza approfondita e si conservino pregiudizi. Invece, il fenomeno, da sempre nella sua storia, ha segnato per l’umanità scelte di coraggio e di determinazione, nella ricerca di migliori condizioni di vita. Gli Abruzzesi e gli Italiani all’estero hanno dimostrato dovunque il loro valore e le loro capacità, affermando un’immagine positiva dell’Italia e la grandezza della sua cultura. Infine, Scipioni, ha consegnato una targa di riconoscimento dei tanti meriti a Gialloreto, per aver così brillantemente onorato l’Abruzzo e l’Italia in Canada. Gli ha quindi letto, e consegnato, due calorosi messaggi inviati per l’occasione dal sindaco di Pescara Luciano D’Alfonso e dal presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco. Di questa inattesa sorpresa Gialloreto è stato molto colpito, fino a commozione. Luciano Pradal (da "Il Postino", maggio 2007)