Il Cospa: ''Altri sono i mafiosi, non il movimento dei forconi''

20 Gennaio 2012   10:07  

Riceviamo e pubblichiamo  dal Cospa, l'associazione sindacale che raggruppa allevatori e produttori agricoli

''Con le persone che hanno creato il movimento dei forconi ci siamo conosciuti quando siamo stati a Roma con i trattori e posso garantire che non hanno nessun legame di appartenenza con la mafia.

Anche se fosse: dov’è la differenza tra mafia e Governo italiano? In questo ultimo periodo il movimento dei forconi ha fatto un lavoro immane nel coinvolgere tutti i contadini e le altre categorie. Qualcuno adesso vuole infangare questo movimento con accuse calunniose al fine di non far dilagare la protesta.

Probabilmente sono proprio quelli che sono sempre stati ai quadri di comando, gli stessi governati definiti tecnici, gli stessi che guidavano i nostri politicanti ignoranti, sempre gli stessi che da sempre hanno bivaccato nei meandri dei ministeri tenendo relazioni con gli altri stati e con le multinazionali. Ora sono al comando con l’aiuto della politica. 

Adesso  si permettono di definire mafiosi il Movimento dei Forconi. Noi pensiamo che i mafiosi sono proprio questi tecnici, gli stessi che hanno fatto vivere le mucche 83 anni sulla carta,(per chi non lo sapesse le mucche vivono 8-9 anni,) gli stessi che progammanrono la vaccinazione obbligatoria per la blue tongue con gravi danni agli allevamenti e  con uno sperpero di denaro pubblico. Una vaccinazione costata miliardi di euro per distruggere allevamenti.

La procura archiviò il caso:sarà un caso? Gli stessi che hanno creato allarmismo per l’aviaria, per la mucca pazza, tutto per istaurare unità di crisi. In realtà queste malattie inventate serviva per accedere ai fondi comunitari e guidare i mercati a loro piacimento favorendo i loro loschi disegni.

Oggi questi personaggi, i quali hanno determinato la crisi europea con le unità di crisi, scusate il gioco delle parole, ci definiscono mafiosi: il bue dice cornuto all’asino.

Conosco personalmente i referenti del movimento dei forconi: con Giuseppe Scarlata ci siamo conosciuti a Roma da allora c’è nato un legame di sangue, a seguire ho conosciuto Mariano Ferro, poi Padre Rosa un parroco vecchio stampo.

Giuseppe e Mariano due persone umili che si sono spezzati la schiena per sfamare la loro famiglia, tirando fuori dalla terra un reddito che a mano a mano si sono visti assottigliare come tutti noi agricoltori grazie ad accordi presi da questi tecnici nelle stanze dei bottoni. 

Ora ci definiscono mafiosi! Un appello a tutti i contadini, artigiani, piccoli imprenditori di ogni genere, alzate il capo, se avete ancora un goccia di sangue nelle vene, allora vi dico: diamoci da fare, perché noi siamo persone oneste i ladroni li abbiamo a Roma, bivaccano da anni dentro le mura dove c’erano i Patrizi. Patrizi che si sono evoluti. L’impero romano si è ricostituito è la nuova CE con sede è a Roma, ma questa volta i Galli arrivano dalla Sicilia non ci rimane che dar loro una mano.''

 Dino Rossi presidente Cospa


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