Il Governo in soccorso di Chiodi. L'ospedale di Guardiagrele chiude per "decreto legge"

Dal tg di Rete8

29 Giugno 2011   14:04  

Dopo le sentenze che bloccavano la chiusura dei piccoli ospedali (maggio 2011), il presidente Chiodi chiese ed ottenne la convocazione di un vertice a Roma per verificare come poter proseguire l'incarico commissariale, ostacolato, a suo avviso, dai provvedimenti del Giudice Amministrativo.
In quella sede venne annunciato un provvedimento da parte del Governo.
E nella serata di ieri nel vertice di maggioranza a Roma è stata diffusa una bozza che cancella di fatto le decisioni del Tar.

La bozza della manovra estiva stabilisce che l'ospedale di Guardiagrele chiude per decreto legge.

Dalla lettura del documento emerge che quel che il governo aveva annunciato lo scorso 24 maggio nel vertice romano con i commissari alla sanità si è materializzato a pagina 24 della bozza di manovra economica discussa il 28 giugno nel vertice di maggioranza e, anzi, quel che il Governo si appresterebbe ad approvare è addirittura peggio di quanto si potesse immaginare.

Nella manovra estiva proposta da Tremonti si dicono essenzialmente due cose.

La prima. Se vi sono contrasti tra il Piano di rientro e il Programma Operativo da una parte e, dall'altra, norme regionali, il Consiglio regionale, rilevato il contrasto anche su indicazione del commissario, è chiamato ad adottare i provvedimenti necessari entro sessanta gionri. Se non lo fa, interviene il Governo sostituendosi alla regione.

La seconda previsione è quella più pericolosa perchè riserva un trattamento speciale alla regione Abruzzo quale evidente effetto delle sentenze con le quali il TAR ha salvato i piccoli ospedali.

Il Governo trasforma in una legge dello stato il programma operativo 2010 (quello bocciato dai TAR) e, dopo avergli modificato l'incarico commissariale, dà 60 giorni a Chiodi per approvare il Piano Sanitario regionale 2011 - 2012.

Carlo Costantini (IdV): ''Con il Decreto del Governo sulla sanità perde solo l'Abruzzo''

Il decreto legge preparato dal Governo "per sanare gli errori della gestione commissariale di Chiodi contribuisce a rendere incontrovertibili due verità, che devono costituire oggetto di una profonda riflessione politica". Non ha dubbi il capogruppo Idv alla Regione Abruzzo Carlo Costantini.

Che incalza ancora e dice che la prima verità "é che Chiodi, dopo aver contestato tutte le critiche che in questi mesi gli sono piovute addosso, riconosce di aver sbagliato; se fosse stato convinto delle sue ragioni avrebbe, infatti, presentato gli appelli al Consiglio di Stato, senza scomodare il Governo per un decreto 'ad personam'".

"La seconda, ancor più grave, è che la Regione Abruzzo - proprio all'indomani della pubblicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 182, che ribadisce che il legislatore statale può imporre alle Regioni vincoli alle politiche di bilancio, senza però che tali vincoli possano minimamente condizionare il diritto delle Regioni di osservarli con la più ampia libertà di allocazione delle risorse tra i diversi ambiti ed obiettivi di spesa - è la prima ed unica Regione in Italia che, in controtendenza rispetto a tutte le altre, chiede al Governo di invadere le proprie competenze ed addirittura di sostituirsi ad essa. Una situazione, questa, talmente mortificante, da non consentire a nessuno di gioire e di sentirsi vincitore: vi è, infatti, un solo grande sconfitto: l'Abruzzo". 


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