Il Pd si accorge della crisi, Veltroni: o si cambia o è la fine

Tonfo elettorale e questione morale

19 Dicembre 2008   15:18  

O si cambia, o il PD sara' travolto e sara' il fallimento: non ci sono vie di mezzo. Un partito scosso dalla recente sconfitta in Abruzzo e dalle bufere giudiziarie che hanno visto coinvolti suoi amministratori ed esponenti politici nazionali (a Pescara, a Potenza e a Napoli), ha ascoltato oggi in Direzione la 'sferzata' del segretario: "La crisi politica e morale - ha detto Walter Veltroni aprendo con queste parole la sua relazione - pone un'alternativa secca: o innovazione o fallimento. O aiutiamo il Pd a saltare nel futuro o lo leghiamo al presente che ci precipita nel passato e il Pd rischia di essere travolto". Risultati elettorali negativi e questione morale, "che per noi e' questione principale e riguarda tutti", minano il cammino del partito, e il ricambio generazionale dei dirigenti, che trovera' compimento con il congresso del prossimo anno, e' per Veltroni "la vera urgenza". Sulla bufera giudiziaria "la magistratura che e' autonoma faccia il suo corso" ma - ha ammonito Veltroni - "valga per tutti la presunzione di innocenza". Il PD "e' un partito per bene, ma in questi giorni ne e' stata data un'immagine deformata e ingiusta" ha detto ancora il segretario sottolineando dunque come tra i suoi iscritti e rappresentanti non ci sia assolutamente posto "per i disonesti". Il leader del PD ha rinnovato quindi con forza l'invito alla massima unita' interna per non ripetere, in un momento tanto delicato, gli errori commessi (dall'Unione) in un recente passato. E, guardando all'esterno, Veltroni ha attaccato Berlusconi dicendo di non poter accettare "lezioni di morale da chi si e' fatto leggi ad personam per risolvere i suoi guai giudiziari". Infine la richiesta di maggiori poteri per poter gestire le situazioni di emergenza (leggi: i commissariamenti) e i rapporti con l'IDV di Di Pietro: "siamo diversi e le alleanze devono essere prima di tutto affidabili, non accompagnate da polemiche quotidiane nei nostri confronti. Convergenze programmatiche locali comunque sono possibili". Veltroni ha parlato per un'ora e mezzo: poi e' iniziato il dibattito (un'ottantina gli interventi previsti) aperto dal numero due Franceschini. In serata, prevedibilmente intorno alle 21, se tutti rispetteranno i tempi contingentati, il voto sulla relazione del segretario.


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