Il Vescovo Molinari a Gesù, siamo poveri terremotati

Natale a L'Aquila

21 Dicembre 2009   12:25  

"Per chi giudica tutto con un metro umano noi siamo dei poveri 'terremotati' senza certezze ne' presenti ne' future.

E Tu aiutaci, allora, in questo Natale a non vergognarci della nostra poverta', del nostro dolore e delle nostre paure".

Lo scrive l'arcivescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, sul numero 10 del quindicinale diocesano "Vola" in una lettera pubblicato a Gesu' Bambino.

"Ma per chi giudica con il metro della Fede - osserva il presule - noi siamo i piu' ricchi e i piu' vicini alla felicita'. Perche' molti ancora non abbiamo una casa, ma abbiamo trovato riparo nel tuo Cuore.

Caro Gesu' Bambino, in questo Natale anche noi, cristiani dell'Aquila, siamo lieti di poterti contemplare come Figlio di Dio che si e' fatto uomo.

Noi, i sopravvissuti alla grande tragedia, Ti porteremo quest'anno le nostre lacrime, le nostre paure e le nostre speranze. Un dono poco bello, e' vero.

Eppure Tu, un giorno hai chiamato 'Beati' tutti coloro che sono poveri, afflitti e impauriti. Come lo siamo noi in questo Natale. Noi crediamo a questa Tua parola.

Noi sappiamo che la gioia Tu la doni proprio a chi non ha piu' nulla e si affida totalmente a Te. In molti non abbiamo piu' un lavoro, ma sappiamo che la Tua Provvidenza che pensa ai fiori del campo e agli uccelli del cielo, non si dimentichera' di noi.

E non abbiamo piu' la nostra bella citta', i suoi monumenti, le sue chiese, i suoi cantieri, la sua poesia e la sua cultura. Ma Tu un giorno dicesti anche: 'Cercate prima di tutto il Regno di Dio e tutto il resto vi sara' dato'.Noi crediamo a questa Tua promessa.

Facendo anche, con umilta' e tenacia, la nostra piccola parte. Perche' Tu non compi mai miracoli per supplire alle nostre pigrizie.

Caro Gesu' Bambino, non ci dimenticare. Quest'anno Ti aspettiamo in modo particolare perche' sappiamo che insieme con te niente e' perduto e tutto e' ancora possibile. Anche la nostra rinascita.

Caro Gesu' Bambino - scrive infine l'Arcivescovo - aiutaci a vivere un Natale vero, vicino a Te, sperimentando la Tua presenza in mezzo a noi.

E una gioia vera ed autentica, come quella dei pastori, duemila anni fa in quella prima stupenda notte di Natale".


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