Il blocco delle cave selvagge e le perplessità di Rabuffo

13 Gennaio 2012   10:26  

Nell'ultima manovra di bilancio il consiglio regionale ha approvato una norma che dopo anni di deregulation ha aperto la strada ad una pianificazione e razionalizzazione dell'attività estrattiva nella nostra Regione. Del resto in Abruzzo ci sono la bellezza  di 239 cave aperte, e anche se lo prevede la legge nazionale, la Regione ancora non approva un piano cave. 
Questi l'articolo approvato in pubblicazione sul Bura Art. 29 - (Concessioni in materia di attività estrattiva e di escavazione)
1. Nella Regione Abruzzo il rilascio delle concessioni per l'apertura di cave di ghiaia, per l'esercizio di nuove attività estrattive e di escavazione, per la coltivazione di cave e torbiere, è sospeso fino all'approvazione del Piano regionale per l'esercizio delle attività estrattive e di escavazione, così come disposto dalla legge regionale n. 54 del 1983 e s.m.i.. Lo stesso Piano deve essere approvato dal Consiglio regionale, su proposta della Giunta regionale, entro 18 mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge.
2. La sospensione di cui al comma 1 si applica anche per le concessioni in corso di rilascio per l'apertura di nuove cave di ghiaia, per l'esercizio di nuove attività estrattive e per la coltivazione di cave e torbiere.
3. La sospensione di cui al comma 1 non si applica per il rinnovo delle concessioni riguardanti le attività esistenti, alla data del 30 dicembre 2011 e, altresì, alle concessioni per le quali è stato emesso il relativo decreto ed i cui lavori non risultano iniziati alla data del 30 dicembre 2011.
4. Le richieste di concessioni per l'apertura di nuove cave di ghiaia, per l'esercizio di nuove attività estrattive e di escavazione, per la coltivazione di cave e torbiere presentate successivamente all'entrata in vigore della presente legge sono dichiarate non più procedibili fino all'approvazione del Piano regionale di cui al comma 1.

C'è però chi non è d'accordo, come il consigliere del Fli Rabuffo che ha dichiarato quanto segue: 
''Non possiamo scaricare sui lavoratori e sulle imprese i ritardi della Regione. Proporrò una legge di modifica che oltre all’abrogazione del blocco delle concessioni preveda la redazione del Piano cave entro sei mesi, senza però penalizzare il settore, le aziende e i lavoratori. Ma non puoi lasciare morti e feriti per la fretta di approvare un provvedimento. La Regione percepisce can le escavazioni 3 milioni 750 mila euro l’anno, e il settore ha migliaia di addetti, senza considerare l’indotto.

Si tratta di un settore vitalissimo. Certo, Acerbo ha ragione a chiedere un piano. Tra l’altro questa norma favorisce le grandi imprese e mette in difficoltà le piccole che magari hanno un residuo di cava e si trovano nell’impossibilità di presentare un progetto di ampliamento.''


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