Va bene che la manodopera costa, che la manifattura langue, che tanto il lavoro nero lo usa anche la concorrenza, ma quando è troppo e troppo. Un imprenditore di Castellalto, B. F., titolare di un'azienda di confezioni, è stato indagato in stato di libertà dalla Polizia per impiego di manodopera di cittadini clandestini e per favoreggiamento della permanenza di extra-comunitari irregolari sul territorio nazionale. I militari, infatti, hanno trovato all'interno dell'azienda, nascosti anche in alcune botole, 12 cinesi di cui tre senza permesso di soggiorno. La Direzione Provinciale del Lavoro ha sospeso l'attività della ditta in quanto i lavoratori non assunti regolarmente superavano il 20% del totale. Ulteriori accertamenti sono in corso da parte della Guardia di Finanza.
La scoperta incresciosa è stata fatta proprio nel giorno in cui a Teramo è stata presentata una guida, dal titolo “AvviCina”, pensata proprio per i cittadini cinesi. L’opuscolo, 148 pagine in italiano e cinese, contiene informazioni sulle istituzioni, sul mondo della scuola, sulla sanità, ma anche sugli enti e sugli organismi che si occupano di impresa e lavoro. In provincia di Teramo i cinesi sono 2.174 (1.193 uomini e 981 donne). Quella cinese è la seconda comunità geo-culturale più importante nel territorio dopo quella albanese e vanta un trend di crescita sostenuto. A Teramo nel 2000 erano residenti solo 12 cinesi, nel 2006 si registrano ben 225 cinesi.
FT