Il congresso dei giovani italiani in Australia

15 Settembre 2008   17:55  

Identità, cultura, lingua, cittadinanza, rapporti di commercio con l’Italia, scambio professionale, partecipazione dei giovani alla comunità e scambio di informazioni. Questi i temi affrontati durante la Conferenza Nazionale dei Giovani Italiani Australiani organizzata da Giovani Italiani Australia - GIA Inc. e promossa dal Co.As.It. del New South Wales., che si è svolta gli scorsi 5 e 7 settembre a Brisbane, che ha visto la partecipazione di oltre 80 delegati provenienti da varie parti d’Australia e numerosi rappresentanti di varie istituzioni Italiane e Australiane.  
Ad aprire ufficialmente la Conferenza, l’Ambasciatore Italiano in Australia, Stefano Starace-Janfolla, alla presenza di on. Marco Fedi, Deputato al Parlamento Italiano (VIC), la sen. Concetta Fierravanti-Wells, Senatrice Federale per Australia, Franco Papandrea, Consigliere Australiano per il CGIE (ACT), Anna Domaneschi, Presidente Comites QLD e NT, e Mariangela Stagniti, Vice Presidente Comites QLD e NT, Luigi Casagrande, Presidente della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana QLD, Consigliere Australiano per il CGIE e Maria Maruca, Segretaria Generale della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana QLD.
A rappresentare il Co.As.It, Andrea Comastri, Direttore Co.As.It NSW, e Nereo Brezzi, Presidente Co.As.It QLD. Infine, presenta anche Tony Piccolo MP, Rappresentante Nazionale dell’Australia-Italia MP Forum (SA).
Maria Pallotta Chiarolli, Senior Lecturer in Diversità Sociale in Salute ed Educazione, Deakin University, ha presentato i lavori.
Argomento dl primo Workshop, riservato ai delegati delle associazioni, "Cultura e "Identità. Facilitatori della sessione, Nino Lo Giudice, Co.As.It NSW Youth Worker, e Thomas Camporeale, Co.As.It NSW Community Worker.
Lo Giudice ha sollevato questioni importanti che riguardano i giovani italiani australiani quali la partecipazione dei giovani alla vita della comunità Italo-Australiana. Inoltre si è soffermato sul concetto di identità correlato all’esperienza dei giovani italiani australiani. I delegati sono stati largamente coinvolti nel workshop ed hanno partecipato in pieno alla discussione condividendo le loro idee. La discussione si è protratta oltre il tempo limite ed ha riscosso un notevole interesse dei partecipanti.
In parallelo, destinato ai rappresentanti delle Istituzioni italiane, un seminario sul "Coinvolgimento dei giovani con le istituzioni". Facilitatori di questa sessione di lavoro Maryclare Cassissi-Young, Membro Comites VIC e TAS, e Isabella Restifa, Presidente Giovani Siciliani d’Australia.
Ai rappresentanti delle Istituzioni, ai quali sono state sottoposte alcune domande, è stato chiesto di discutere sul coinvolgimento dei giovani nelle varie Istituzioni. Nel rispondere i rappresentanti presenti hanno sottolineato che "la comunità è cambiata e che ora ci sono più opportunità per i giovani di partecipare. È loro compito quello di rendersi attivi e di far sentire la loro voce, anche se c’è ancora bisogno di "aprire la comunicazione" con le istituzioni, associazioni e gruppi".
Il futuro, è emerso nel corso del dibattito, "offre numerose opportunità: attività finanziarie, borse di studio, eventi culturali nuovi e il riconoscimento delle qualifiche professionali. I giovani devono rendersi conto che fanno parte di questo processo e di queste strategie. Le informazioni dovrebbero essere divulgate a livello scolastico al fine di lasciare ai giovani il giudizio sull’utilità di queste associazioni nella loro sfera personale".
I giovani hanno bisogno di essere informati e le informazioni dovrebbero essere trasmesse alla comunità intera. Due sono i problemi principali: il permesso di Soggiorno per Vacanza-Lavoro, su cui entrambi i governi, Aurstralia e Italia, dovrebbero chiarire i requisiti e le limitazioni relativi a questo schema; il diritto di Voto.
Su questo ultimo punto, risulta "essenziale che i giovani vengano informati sul loro diritto al voto in qualità di Cittadini Italiani per le elezioni all’estero".
"Un messaggio da dare ai giovani", hanno sottolineato i rappresentanti delle istituzioni, "è che presto le associazioni passeranno loro il testimone. È prerogativa dei giovani suggerire come questo possa realizzarsi e in quale modo le Istituzioni possano aiutare in questo passaggio. Bisogna essere propositivi".
Il secondo workshop in programma ha riguardato il "Coinvolgimento Lingustico, Accademico e Culturale". Facilitatori, Claire Kennedy, Senior Lecturer della Cassamarca in Studi Italiani della Griffith University, Adriana Diaz, dottoranda della Griffith University, e Andrew Antenucci, Lettore d’Italiano UniSA e Presidente di it.sa Inc.
I giovani presenti sono stati chiari nell’esprimere il loro desiderio di mantenere vivo il loro retaggio culturale italiano, specialmente per quanto riguarda le tradizioni familiari e sociali della comunità che arricchiscono questo patrimonio. È stato inoltre evidenziato un entusiasmo per la cultura italiana contemporanea e la promozione e la celebrazione dell’Italianità in genere. La cultura è la chiave per accedere all’identità italiana.
Al fine di sentirsi più coinvolti nella cultura italiana i giovani vogliono partecipare ad attività che si legano alla cultura italiana contemporanea attraverso serate cinematografiche, balli con musica italiana, serate con aperitivo per stimolare la conversazione in italiano, incontri con atleti, artisti, musicisti italiani ecc.., seminari culturali, e attività volte a mantenere le tradizioni: lezioni di cucina, feste e abiti tradizionali, corsi di apprezzamento della lingua dialettale, seminari di storia/arte.
È stato poi sottolineato che esiste un disinteresse da parte dei giovani per iniziative di questo tipo che già esistono. Le ragioni principali dei giovani sono state: mancanza di interesse, motivazione o incentivo, mancanza di tempo, altre priorità, questo tipo di iniziative vengono considerate "impopolari", incompatibilità con una cultura del bere ed individualista quale quella australiana, essere giudicati dal gruppo una volta che ci si coinvolge; incapacità di trovare in questi gruppi le persone giuste con cui sentirsi coinvolti.
La conoscenza della lingua è stata vista dalla maggior parte dei presenti come un mezzo necessario per interagire con la cultura italiana. La lingua è uno strumento di comunicazione ed interazione. Tanti dei giovani presenti si sono infatti detti appassionati dall’uso della lingua come portale per capire l’identità e la cultura (l’italianità) e per comunicare in famiglia. I giovani sanno che c’è bisogno di imparare la lingua da piccoli per sentirsi successivamente coinvolti nella comunità italiana. Questo studio della lingua dovrebbe poi essere supportato dallo studio della cultura e della storia (italiana). Alcuni si sono invece detti intimiditi dal fatto di non conoscere l’italiano alla perfezione, specialmente quelli che non lo parlano o che parlano solo in dialetto.
Per promuovere l’accesso dei giovani allo studio della lingua alcuni delegati hanno suggerito di rinnovare i contenuti e la struttura dell’insegnamento dell’italiano: utilizzando diverse metodologie, introducendo temi nuovi quali corsi specifici su regioni o industrie, offrire corsi aggiornamento o altri corsi specifici per coloro che lavorano, rendere più accessibili opportunità di studio in Italia, promuovere in Australia una cultura di apprezzamento per lo studio delle lingue (specialmente attraverso fondi). Lo studio della lingua potrebbe essere inoltre legato all’opportunità di visitare l’Italia e ottenere borse di studio.
È stato anche ricordato il ruolo centrale della lingua nel mantenere il legame con la storia migratoria e le culture tradizionali che sono state portate in Australia. È importante poter "raccontare la propria storia" nella lingua madre. Non solo, lo studio della lingua con una generale conoscenza della grammatica, può aiutare a diventare cittadini del mondo e costituire un legame unico anche tra Australia ed Unione Europea.
La maggioranza ha concordato che strumenti online quali MSN, Skype e soprattutto Facebook sono importanti per sentirsi coinvolti nella lingua e nella cultura. Sono mezzi convenienti, informali e non costosi che permettano un’interazione immediata, ottimi per raccogliere informazioni, possono inoltre essere utilizzati per unire i giovani superando i confini geografici (e per connettere italiani e australiani nella conversazione, scambio di abitazioni, viaggi).
È stato così suggerito di formare un internet space/forum per italiani australiani in cui si possano scambiare informazioni e collaborare con altri giovani. Ma è stato inoltre detto che questo non dovrà sostituire gli incontri faccia a faccia e la possibilità di interagire di persona.
È risultata evidente la mancanza di modelli da cui prendere esempio e il bisogno di utilizzare le capacità dei giovani di origine italiana nell’obiettivo di innalzare il livello di qualità della comunità e di aiutare i giovani a sentirsi inclusi.
Il terzo workshop su "Partecipazione e Informazione" ha visto come facilitatori Franco Papandrea, Direttore dell’Istituto di Comunicazione e Media Policy University of Canberra e Consigliere CGIE per l’Australia, e Sonia Rossetti-Cleary, Segretaria di Avanti Marche NSW e Liaison Officer per l’Associazione delle Insegnanti di Italiano dell’Illawarra.
Lo scopo di questo workshop su partecipazione ed informazione era quello di discutere del coinvolgimento dei giovani e dimostrare che questi non sono disinteressati al future della cultura italiana australiana. Un’analisi demografica della popolazione italiana australiana dimostra che l’età media della comunità si aggira attorno agli over 65. Sono meno del 10% quelli che sono nati in Italia, vivono in Australia ed hanno un’età inferiore ai 40 anni.
La Conferenza Mondiale dei Giovani Italiani che si terrà a Roma a Dicembre 2008 chiamerà i giovani ad esprimre le loro opinion su quello che significherà essere italiani nel mondo nel 2020. Le vecchie generazioni ritengono che i giovani non vogliono venire coinvolti nelle "tradizionali" attività italiane, ma il consistente numero di giovani delegati presente alla prima conferenza dei Giovani Italiani Australiani ha dimostrato che esiste un interesse a partecipare. La doppia identità rende infatti i giovani ricchi di cultura ma alla stesso tempo responsabili di questa grande eredità.
Più di 600 associazioni e di club Italo-autraliani in Australia devono scegliere se vogliono cambiare per poter integrare i giovani nelle loro iniziative e coinvolgerli nelle loro amministrazioni o affrontare la realtà che invece li porterà a dissolversi.
La risposta dei giovani che arriva dai vari workshop è positiva. C’è infatti un generale riconoscimento nel bisogno di mantenere la lingua e la cultura italiana, ma anche una visione realistica del futuro in cui la lingua e i dialetti andranno scemando. Negli ultimi anni i matrimoni misti hanno allargato il divario tra nuove e vecchie generazioni. Non si crede molto nel futuro di clubs Italo-australiani e associazioni regionali in quanto le società stanno cambiando sia in Italia che in Australia e i giovani vogliono nuovi mezzi di comunicazione e nuove strade per riunirsi e lavorare insieme.
Nonostante la rappresentanza di un ampio numero di istituzioni, il gruppo ha espresso l’esigenza di creare una struttura più solida e ha chiesto la guida di un corpo giovanile nazionale che possa guidare le associazioni locali di giovani e creare una rete con il corposo ed intricato mondo sociale e politico.
Per concludere è stata chiesta una maggiore partecipazione nella comunità italiana australiana da parte di quei giovani italiani che si trasferiscono in Australia permanentemente o per brevi periodi, in quanto i giovani italiani australiani sentono il bisogno di mantenere un contatto reale con l’Italia che cambia.
Quarto ed ultimo seminario quello su "Scambio economico e professionale", che ha visto il contributo di Maria Maruca, Segretaria Generale della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana del Queensland, coordinatrice dei Giovani Italiani Network Queensland (GINQ), e Membro del Comites QLD & NT, e di Rosanne Vignogna, Tesoriere di GIA, it.sa Inc. e della Dante Alighieri Society of SA Inc.
I giovani presenti hanno posto tre quesiti principali dai quali si è sviluppata la discussione: "Come è possibile migliorare l’uso delle Camere di Commercio e Commissioni per l’Industria Italiane (in Australia)"?
Al fine di ampliare la conoscenza, e l’utilizzo, da parte dei giovani italiani australiani dei mezzi messi a disposizione della Camera di Commercio Italiana", ha suggerito la rappresentante della Camera di Commercio e dell’Industria Italiana del Queensland, sarebbe necessario far conoscere le varie attività di scambio utilizzando mezzi di comunicazione e siti accessibili ai giovani. Inoltre, bisognerebbe considerare la possibilità di introdurre un rappresentante dei giovani all’interno delle amministrazioni delle organizzazioni per il commercio che possa agire come mediatore con le associazioni dei giovani italiani australiani e creare uns specifico ramo nella struttura di GIA diretto al campo professionale.
Non in ultimo si dovrebbe considerare la promozione commerciale come un punto di accesso alla lingua e cultura italiane e creare programmi di scambio di lavoro con l’Italia.
Ma "Quali opportunità esistono circa programmi di vacanza-lavoro, apprendistato, borse di studio, scambi professionali"?
Riguardo i permessi di vacanza-lavoro tutti sono stati d’accordo nel considerarli un strumento efficace ma allo stesso tempo limita nella capacità di assistere nel trovare subito lavoro all’arrivo. C’è quindi bisogno di rinnovare gli scambi bilaterali tra Italia e Australia e di creare maggiori strategie per creare posizioni di apprendistato tramite la Camera di Commercio e dell’Industria ed altre organizzazioni commerciali e ditte che hanno scambi con l’Italia.
La maggior parte dei presenti ha suggerito di promuovere queste iniziative tramite la rete di GIA.
C’è bisogno quindi di creare maggiori opportunità per apprendistati in Italia. Visto il limitato numero di borse di studio è stato suggerito di creare legami diretti tra le Università Italiane e Autraliane. C’è inoltre interesse nel promuovere scambi professionali visto che sembra non ce ne siano molti. È stato suggerito che le realtà per il commercio e lo scambio dovrebbero assumere un ruolo attivo nel creare e supportare programmi diretti ai giovani.
Infine, i giovani hanno chiesto se "si è sentita la necessità di creare una Associazione delle Industrie Italiane in Australia"?
I presenti hanno tutti concordato che le associazioni professionali possono di per sé costituire legami professionali e di scambio. D’altra parte questo non è stato visto come necessario in ogni settore. È stato suggerito che GIA diventi un punto di contatto tra le esistenti associazoni industriali e possa aiutare gli scambi con i giovani professionisti. Visto l’elevato numero di recenti immigrazioni in Australia da parte di giovani italiani è stato suggerito che alcuni studi legali si specializzino sulla legge all’immigrazione australiana al fine di facilitare futuri scambi. È stato suggerito di creare un database per raccogliere offerte di lavoro e apprendistato che vengano poi pubblicizzate sui siti delle organizzazioni per il commercio.(Fonte Aise)


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