Il costo della burocrazia comunale in Italia e in Abruzzo

Classifica del Sole 24 ore

24 Febbraio 2009   11:36  

Il Sole 24ore ha pubblicato un interessante classifica sul costo della burocrazia   dei Comuni  italiani,  sopra i 30mila abitanti. Tra i capoluoghi  abruzzesi, Chieti è la più costosa per quanto riguarda le spese di funzionamento, L'Aquila per il costo  degli organi istituzionali.Non sono purtroppo disponibili i dati sulla città di Pescara.

E' stata calcolata la voce del bilancio detta “spese di funzionamento”, che comprende gli organi istituzionali, la segreteria e la gestione del personale, la ragioneria ed economato, l'ufficio tributi, la gestione dei beni demaniali, ufficio tecnico e l'anagrafe. In una parola la macchina burocratica del Comune, dagli stipendi alle fotocopie, passando per il riscaldamento e la corrente elettrica. A far lievitare il costo è di solito il numero dei dipendenti.

Napoli batte tutti, con la bellezza di 4.493 dipendenti. A Milano per fare più o meno le stesse cose (e meglio) bastano 2807 dipendenti. A Bologna sono solo 967.

Una seconda classifica focalizza l'attenzione sul solo "costo degli organi istituzionali", ovvero gli stipendi di sindaco, assessori consiglieri e, dove ci sono, per i consigli di circoscrizione.

Un'importante nota metodologica: il costo in milioni di euro è si significativo, ma per poter fare un corretto confronto tra Comune e Comune bisogna tener conto del costo pro-capite per  cittadino. E' normale infatti che una città con milioni di abitanti come Roma spenda per la sua macchina burocratica molto di più di Verbania. Un po' meno, come vedremo, che i cittadini di Chieti spendano per il funzionamento del loro Comune più dei cittadini di città più grandi come Torino, Brescia e Bari.

TOP TEN SPESE DI FUNZIONAMENTO 

Napoli: 539,3 euro pro-capite a cittadino – ovvero 525 milioni di euro ogni anno

Enna: 483,6 euro pro-capite- 13,6 milioni l'anno

Firenze: 446,8 – 163,5

Caserta: 433 – 34,3

Alessandria: 429 - 39,4

Palermo: 418,7 - 279,1

Siena: 375 – 20,2

Lecce: 371, 1- 34,7

Ascoli Piceno: 361,5 – 18,6

Rimini: 342,2 – 47,1


Milano è al 14° posto con 330 euro a cittadino e una spesa complessiva di 430,7 milioni di euro l'anno. Roma è al 45° posto con 249,4 euro a cittadino, (674,7 milioni annui), Torino  al 57° posto con 227 euro pro-capite per un totale di 204 milioni di euro.

Le città più economiche sono nell'ordine:

Brindisi (130,4 – 11,8),

Prato (138 – 25,6),

Bari (151,7 – 49,3)

 

LE CITTA' ABRUZZESI

Chieti è nella parte alta della classifica, in 35° posizione: spende 14,6 milioni di euro l'anno equivalente a 264 euro pro-capite.

L'Aquila è un pò più virtuosa in 55° posizione: 16,6 milioni di euro per una spesa pro-capite di 233, euro.

Entrambe spendono però per la loro macchina in proporzione rispetto a città più grandi e complesse come Torino, Brescia, Bari. Chieti supera in classifica anche Roma.

Teramo sembra essere invece la più economica: al 73° posto: 10,2 milioni di euro di spesa annua e equivalente a 203 euro pro-capite. Non sono purtroppo disponibili i dati di Pescara.


SPESE PER GLI ORGANI DI RAPPRESENTANZA

Il sole24 ore ha anche analizzato una voce specifica, quella delle spese degli organi di rappresentanza:

Venezia con  30,2 milioni di euro di indennità e stipendi equivalenti a 112,6 euro pro-capite.

Siena (5,4 – 102) 

Alessandria (7 - 76,3)

Cosenza (5,1 - 73)

Reggio Calabria (13,2 - 71,6)

Frosinone (3,3 - 70,1)

Mantova ( 3,2 - 67,9)

Messina (15,8 - 64,6)

Bari (20,7 - 63,7)

Bologna (23,7 - 63,6)

Le tre città più virtuose sono

Trieste (1,9 - 9,5),

Rimini (1,4 - 10,3) e

Verbania (0,3- 11,1)

 

LE CITTA' ABRUZZESI NELLA CLASSIFICA DELLA SPESA  PER GLI ORGANI DI RAPPRESENTANZA

In questa sub-classifica spicca tra le città abruzzesi l'Aquila, con una spesa di  2,1 milioni di euro che equivale a 30,1 euro pro capite. E' in 48° posizione, sopra Palermo, Lecce, Udine, Milano, Parma, Como, Ancona e Salerno.

Spendono molto meno invece Teramo in 83° posizione con 1,3 milioni di euro (21,2 pro-capite) e Chieti in 86° posizione con 1,1 milioni di euro (20,9 pro-capite).

Tanto o poco?  Sicuramente più o meno nella media italiana. Altro parametro di giudizio sarebbe l'efficienza e la capacità amministrativa, ma questo è un altro discorso.

FT

 

 


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