Il giallo di San Bendetto del Tronto: forse è overdose

Non si esclude l'ipotesi di omicidio colposo

24 Ottobre 2008   12:37  
Si allunga l'ombra della droga sulla morte di Luca Ranalli, il teramano trovato morto e semicarbonizzato nella sua auto di fronte l'ospedale di S. Benedetto del Tronto lunedì scorso. I risultati emersi dall'autopsia, effettuata dal medico legale Claudio Cacaci, sembrano escludere completamente un decesso avvenuto per asfissia o ustioni. Sul corpo inoltre, non sono state riscontrate fratture letali, compresa la contusione rilevata sulla fronte dell'uomo, arrecata probabilmente da una caduta, più che da un eventuale colpo inferto per aggressione, come era stato supposto inizialmente. Informazioni che porterebbero gli inquirenti ad escludere le ipotesi di assassinio e suicidio, e ad avvalorarne altre più complesse e sfaccettate.

Tossicodipendenza e overdose. Sul braccio della vittima pare siano stati rilevati due buchi, uno dei quali piuttosto recente, tanto da indurre gli investigatori a sospettare l'eventualità di una morte per overdose. Una tesi tutta da dimostrare data la smentita di parenti e conoscenti circa la possibilità che la vittima facesse uso di droghe, e la mancanza di dati tossicologici ancora in fase di elaborazione.

Persone sospette. A rendere misteriosa la fine del teramano, la presenza quasi certa di una seconda, e forse anche di una terza persona. Da alcune testimonianze infatti, sembra che pochi istanti prima che la Peugeot 307 prendesse fuoco, siano stati visti accanto alla vettura due individui che avevano tutta l'aria di volersela dare a gambe. Forse il Ranalli era in compagnia di qualcuno quando si è iniettato la dose letale, forse non se l' è iniettata, ma si è fatto aiutare, dalla stessa persona che vedendolo star male lo ha portato all' ospedale, e che riscontrandone il decesso ha deciso, probabilmente nel panico, di darlo alle fiamme per poi fuggire nella speranza di non essere visto nè riconosciuto da alcuno. Gli investigatori non escludono tuttavia l' eventualità di una lite finita male.

Le indagini. Coordinate dal pm Adriano Cringoli, ed eseguite dal capo della squadra mobile di Ascoli Pierfrancesco Muriana, le ricerche sul giallo di S. Bendetto sono al momento concentrate sull' esame dei tabulati telefonici relativi agli ultimi giorni di vita di Luca Ranalli, sul vaglio delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza dell'ospedale, e sulle testimonianze rilasciate da amici e conoscenti incontrati dalla vittima il giorno della tragedia.



GDC

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