Il grido di dolore dell'Alto Molise e Sangro Vastese: ''O rinascita o definitivo declino''

01 Marzo 2012   17:51  

Il territorio dell'ALMOSAVA (Alto Molise Sangro Vastese)  fu terra d'origine della Gente Sannita, fu terra di formazione della Diocesi di Trivento, diede natali a San Francesco Caracciolo, Benedetto Croce filosofo, Teofilo Patini pittore, Libero Serafini letterato, Nino Caffè pittore, Elio Di Lazzaro musicista e tantissimi altri illustri personaggi.

Grazie alla politica della Provvidenza degli anni 70-90 del secolo scorso che creò, dal nulla e senza fondamento economico, Regioni (tra cui il Molise), salvò e incrementò Provincie (tra cui Isernia), istituì un troppo generoso sistema sanitario nazionale fonte di sprechi inimmaginabili, concesse pensioni che non avevano un supporto finanziario adeguato marinviavano alle prestazioni delle future generazioni (fregate), istituì pensioni di invalidità "economiche" e non "infortunistiche", attivò appalti spesso inutili e costosi, Il territorio dell'ALMOSAVA.

Fu insomma smembrato e sottoposto a 2 Regioni e 4 Provincie e da terra orgogliosamente autonoma e fortemente produttiva diventò, pian piano, terra assistita e soggetta, quindi, alle difficoltà dello Stato Italiano e alle bufere finanziarie nazionali e internazionali.

Per effetto di quella politica, di cui è inutile cercare di appurare se fu adottata in buona o mala fede, perché parlarne divide,  Il territorio dell'ALMOSAVA ha subìto conseguenze pesantissime, sconosciute ai più, quali:

- Spopolamento: si è passati da 161.000 residenti degli anni 40-50, agli attuali 61.000. Differenza 100.000 abitanti, per la maggior parte giovani, con conseguente innalzamento dell'indice di vecchiaia (terra di vecchi).

 - Svalutazione del patrimonio immobiliare e fondiario: stanno andando in fumo, a valore di costruzione, 14 miliardi di euro che, a valore normale di mercato, diventano 28 miliardi di euro.

- Disastro urbanistico: oggi ben 47 comuni sui 63 del territorio hanno meno di 1000 abitanti, solo 2 ne hanno poco più di 5.000, gli altri 14 ne hanno poco più di 1.000.

- Disastro morale: i vecchi si sentono soli e abbandonati e le mamme, contro natura, si augurano che i propri figli lascino questo territorio.

- Fregatura economica: pur pagando le stesse imposte e le stesse tasse degli italiani, i cittadini almosaviani si trovano ad essere:

-  Cornuti: meno servizi (viabilità, assistenza sanitaria, edilizia scolastica, ecc...)

- Mazziati: più spese (riscaldamento, scolarizzazione, assistenza, ecc...)

CHE ALTRO DEVE SUCCEDERE PERCHE I PICCOLI COMUNI DELL' ALMOSAVA SI CONVINCANO AD AGGREGARSI TRA DI LORO PER FAR SENTIRE FORTE ED ALTA LA LORO VOCE ?

In democrazia vincono i numeri. Ciascun comune, da solo, precipita verso il fallimento patrimoniale economico e sociale. Aggregazioni parziali sono solo palliativi ad uso e consumo di piccole lotte di potere o povere considerazioni campanilistiche, o, peggio ancora, miserrimi interessi personali, falsamente produttivi a breve, certamente nefasti a lungotermine.

TUTTI UNITI SI PUÒ LOTTARE PER OTTENERE, A RISARCIMENTO DEI SUDDETTI DISASTRI DEMOGRAFICI, PATRIMONIALI, ECONOMICI E SOCIALI:

Il riconoscimento per l'Almosava di ZONA FRANCA da burocrazie e imposte accompagnata da un programma di azioni concrete, quali:

- Il polo ospedaliero concertato tra Agnone  e Castel di Sangro.

- L'attivazione di 3 cantieri stradali per una viabilità veloce tra Trivento e Castel di Sangro, tra Trivento e Colledimezzo, tra Castel di Sangro e Colledimezzo.

- La costituzione di Poli scolastici interregionali e interprovinciali. 

- Lo sviluppo dei Poli industriali e artigianali dell’ Alta valle del Trigno e dell'Alta valle del Sangro 

- Il rilancio della Ferrovia “Transiberiana Italiana”,  Sulmona - Carpinone.

- Un polo sportivo concertato tra Roccaraso, Capracotta, Pizzoferrato.

- La costituzione del Museo Naturalistico dell'Alto Vastese.

Michele Iorio, Giovanni Chiodi, i consiglieri regionali, quelli provinciali, abruzzesi e molisani, che siano di destra o di sinistra,  si mettano una mano sul cuore, accantonino il puro cinismo politico e favoriscano queste aggregazioni, se non vogliono passare alla storia come i becchini, in buona o mala fede, di un territorio e di una popolazione.''

Enzo Carmine Delli Quadri


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