Il piano spiaggia confermato dal Tar, soddisfatto il Comune

01 Dicembre 2008   13:41  

L'amministrazione comunale di Pescara esprime soddisfazione per la sentenza del Tar che ha confermato la validità del Piano spiaggia, rigettando, dunque, le contestazioni sollevate dalla Confesercenti e da alcuni balneatori. Per il consigliere delegato all'urbanistica, Enzo Del Vecchio, "la soddisfazione c'é, ma quella ancora maggiore si avrà quando tutti gli interessati si siederanno attorno ad un tavolo per decidere insieme lo sviluppo del demanio marittimo". Del Vecchio ha aggiunto che "finalmente" ci sono delle norme chiare in materia che vanno rispettate e "non possono essere più violate". E, dunque, ha sottolineato, "da questo momento, deve iniziare una collaborazione, improntata al loro giusto rispetto". Il consigliere comunale, insieme all'assessore Marco Alessandrini, ha spiegato che il Tar si è pronunciato su due questioni: quella dei canoni contro cui hanno presentato ricorso alcuni balneatori e quella riguardante il piano demaniale comunale, contro cui hanno ricorso sia i balneatori che la Consercenti. Per quanto riguarda il primo ricorso, Del Vecchio ha spiegato che il Tribunale ha stabilito di non essere competente in materia anche se, nel merito, ha confermato che il procedimento messo in atto dall'amministrazione è "perfettamente coerente" con i dettami della legge. Per quanto concerne il secondo, il consigliere ha sottolineato che il Tribunale ha ritenuto "completamente" infondate le ragioni di balneatori e Confesercenti, ritenendo l'operato dell'amministrazione "coerente con gli interessi pubblici e privati e ricordando, in particolar modo, che ci si trova di fronte ad un diritto in concessione e, pertanto, anche il rinnovo automatico sessennale delle concessioni stesse non è completamente intangibile", nel senso che l'amministrazione, come gestore del patrimonio, "ha facoltà di disporre la loro valorizzazione e utilizzazione come ritiene più opportuno". Il consigliere comunale ha spiegato che gli elementi del ricorso riguardavano la norma che obbliga gli stabilimenti a rimuovere, entro due anni, le cabine esistenti per realizzare un corridoio libero di cinque metri tra le diverse concessioni, per accedere alla spiaggia; la visuale al mare e i tempi di ristrutturazione.


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