"Adottare politiche e leggi per proteggere e migliorare la salute mentale e per assicurare servizi socio-sanitari efficaci; lottare contro la stigmatizzazione e la discriminazione in materia di salute mentale; estendere e potenziare nel territorio il servizio di assistenza domiciliare, rivolgendo maggiore attenzione ai gruppi più vulnerabili quali donne, giovani, anziani, persone che hanno subito trattamenti non adeguati, tossicodipendenti, rifugiati.
E´ quanto emerso dal Forum regionale della salute mentale che si è tenuto nei giorni scorsi ad Avezzano e che ha visto la partecipazione attiva di operatori del settore ed istituzioni, ma anche di numerosi pazienti e cittadini.
Un incontro significativo per discutere e confrontarsi sui problemi e sulle prospettive della salute mentale nella nostra regione, dal quale è emerso quanto sia ancora poco diffusa la cultura della prevenzione delle malattie mentali, dell´assistenza, della riabilitazione delle persone con disturbi psichici, del sostegno alle loro famiglie, alla comunità.
Noi non vogliamo la luna – ha spiegato Alessandro Sirolli portavoce del forum Abruzzo prendendo spunto dallo slogan delliniziativa – ma cose molto concrete. I centri di salute mentale sono infatti, deboli e non sono messi nelle condizioni di dare risposte ai veri bisogni dei pazienti per favorire una loro concreta inclusione sociale. Per far questo occorre garantire un lavoro e una casa, tanto per cominciare: i pazienti rimasti soli si trovano spesso ad affrontare situazioni critiche con 240 euro di sussidio mensile, senza un progetto di cura individualizzato e spesso costretti negli ospizi anche anticipatamente rispetto alla norma".
Molte sono state le risposte date nel corso del forum, la più importante delle quali è quella tracciata nel 3° piano Sociale, nel quale la salute mentale entra per la prima volta, superando logiche di specializzazione, verso lintegrazione del settore sociale e di quello sanitario.
Patrizia Santangelo
26-02-07