''Il progetto di legge sull'edilizia è un passaggio all'urbanistica regalata''

04 Maggio 2012   12:52  


Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere di Rifondazione Maurizio Acerbo

''Non posso che esprimere un giudizio negativo sul progetto di legge sull’edilizia presentato dai consiglieri del PDL  abruzzese se quel che leggo sulla stampa corrisponde realmente al testo.

Si tratterebbe di un provvedimento che scardina completamente la pianificazione urbanistica e produrrebbe effetti incontrollabili nei nostri centri abitati già cresciuti negli ultimi decenni al ritmo della speculazione edilizia. Non voglio essere malevolo ma ho la sensazione che il PDL cerchi in maniera grossolana di accreditarsi con i costruttori in vista delle imminenti elezioni amministrative. La filosofia è quella del famigerato “piano casa” berlusconiano che ha suscitato all’epoca la sacrosanta indignazione di tutta la cultura urbanistica.

Da quel che si capisce si potrà aumentare i volumi degli edifici del 40% e inevitabilmente derogare a distanze e altezze previste nei Piani Regolatori con l’effetto di produrre città ancor più ingolfate, caotiche, brutte e invivibili.

Inoltre la possibilità di monetizzare gli standard urbanistici (verde, strade, parcheggi) significa che si pagheranno i comuni per reperire altrove quegli spazi che non ci saranno intorno agli interventi.

Assolutamente falso che questo genere di norme abbia qualche positiva ricaduta ambientale perché il centrodestra ha finora impedito l’approvazione di tutte le proposte da me avanzate contro il consumo di suolo.

Si configura un gigantesco regalo ai costruttori mentre ciò che entrerà nelle casse comunali sarà davvero poca cosa. Si assiste al passaggio dalla già discutibilissima urbanistica contrattata a quella che potremmo definire regalata.

Infatti laddove i comuni si siano dotati di regolamenti per gli accordi di programma minimamente decenti per ottenere deroghe al PRG si devono pagare rilevanti corrispettivi al comune. Quì si regalano in cambio di elemosine per la collettività. Inoltre con gli accordi di programma il progetto va in Consiglio Comunale e quindi si può – almeno teoricamente – verificarne l’impatto sul contesto.

Con questa legge invece avremo demo-ricostruzioni incontrollate con edifici che rinascono in formato extra-large. Un’idea dell’edilizia da favelas del terzo mondo non da città europee.

Faccio presente che provvedimenti di questo genere non hanno alcun fine sociale visto che in Abruzzo ci sono migliaia di case sfitte e quelli che ne hanno bisogno non hanno un posto fisso e un reddito per acquistarle.

Trovo  assurdo che in una Regione dove dovrebbe essere attivo il più grande cantiere del mondo si debba ricorrere a queste trovate barbariche per rilanciare l’edilizia. ''


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