Il rettore Di Orio sbotta: ma chi è Tiberti, chi rappresenta? Pensiamo alle cose serie

Il rettore Ferdinando Di Orio dice basta e lancia bordate contro il professore Sergio Tiberti che ha chiesto il commissariamento dell'Università dell'Aquila in quanto per Di Orio è stato chiesto il rinvio a giudizio per abuso d’ufficio per la vicenda del capannone ex-Optimes.

E ha poi avanzato pesanti ombre sulle nomine del nucleo di valutazione e del direttore generale.

Ma chi è Tiberti, chi rappresenta, ha tuonato il rettore, prendendosela con la stampa che continua a dar voce ad uno solo tra i seicento docenti dell'Università, animato soltanto da una volontà di far casino e distruggere tutto quello che di buono si sta facendo in condizioni non certo facili.

Surreale ha definito il rettore la richiesta di commissariamento: non c'è' nessun rinvio a giudizio, ha spiegato ma solo una richiesta.

E aggiunge: ''Mi assumo la responsabilità politica di aver cercato spazi per i miei studenti, altrimenti sarebbero finiti fuori dall’Aquila, chi alza alte grida oggi forse voleva portare l’Università sulla costa, ma io ho insistito per restare in città. Questo come scelta politica. Quanto al lato tecnico, la parte del contratto spetta al direttore amministrativo. È chiaro che posso essere tirato in campo come legale rappresentante ma la responsabilità non è del rettore, che ha tutt’altro compito”.

Accusando di ''ignoranza'' Tiberti e i suoi ''pochi sodali'' Di Orio ricorda poi che il Nucleo di valutazione è eletto non da lui ma dagli organi collegiali e secondo le regole. Ed è comico definire persone come Marotta e Marga ''fedelissimi Di Orio''.

Ricorda che la nomina di un direttore generale è imposto dalla legge: ''È un avviso pubblico, non concorso, e siamo già in ritardo. Se non l’abbiamo fatto prima è stata solo per l’indecorosa querelle sollevata sulle elezioni da fare o no. I titoli necessari nell’avviso ci sono. Gli uffici hanno semplicemente applicato la norma”.