Il rimpasto è servito. Un sindaco aggredisce Del Turco

Nuova giunta e vecchi problemi

03 Giugno 2008   19:24  

Antonio Boschetti con delega attività produttive, Donato di Matteo, con delega ai trasporti. Per la terza new entry bisognerà aspettare chi nell'Italia dei valori avrà la meglio tra Augusto Di Stanislao e Annita Zinni. Escono dalla giunta, oltre a Tommaso Ginoble, eletto alla Camera dei deputati, Franco Caramanico e Valentina Bianchi. Le delega all'ambiente che fu di Caramanico va a Fernando Fabbiani del Pdci e la delega al lavoro passa a Betty Mura di Rifondazione.

Il rimpasto è stato dunque finalmente servito dal presidente Del Turco alla ripresa dei lavori del consiglio, che sarà però ricordato anche per il clamoroso gesto del sindaco di Rocca Montepiano, Adamo Carulli, che con un balzo felino ha scavalcato le transenne e si scagliato contro il presidente del Turco, per protestare contro la sostituzione dell'assessore Franco Caramanico. Fermato dai commessi e dallo stesso Caramanico, il sindaco ha poi preso un caffè pacificatore con il presidente De Turco.

Torniamo alla più consueta dialettica politica: Del Turco ha esposto anche punti salienti del programma di fine legislatura limato con i suggerimenti della coalizione: riduzione debito, celere utilizzo del miliardo di euro dei fondi di programmazione europei per infrastrutture e sviluppo, completamento delle riforme. A ciò che era ampiamente noto sono stati aggiunti punti che soddisfano l'ala sinistra della coalizione:

L'opposizione non risparmia invece critiche su rimpasto e programma. “da una parte Del Turco - attacca Castiglione di An - si prepara ad accogliere Donato Di Matteo in giunta, dall'altra la Regione si costituirà come parte civile nel caso di rinvio a giudizio di Di Matteo, che ha appena ricevuto un avviso di garanzia per la maxi-discarica di Bussi”. Il Re è nudo e pure al capolinea, taglia corto Fabrizio Di Stefano di An: " L'operazione odierna è servita a Del Turco unicamente per puntellare una maggioranza che non è più tale né in aula né in Abruzzo: non si capirebbe, altrimenti, la decisione di far entrare solo oggi nell'esecutivo Di Matteo; colui che era rimasto fuori dalla giunta ad inizio legislatura benché potesse vantare un elevato numero di consensi e non fosse implicato nella vicenda della discarica dei veleni di Bussi"

FT

 


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