Il signor Berardino di Rivisondoli vuole offrire ospitalità ai profughi di Lampedusa

Si dice pronto ad ospitare gli immigrati che sbarcano a Lampedusa Berardino Ferrara, un uomo di Rivisondoli che ha scritto, in proposito, una letttera al sindaco. L'uomo e' proprietario di un terreno agricolo a Pie' Lucente.

Si tratta - spiega - di un prato pianeggiante di 5 mila metri quadrati che costeggia la pista ciclabile. "So bene - dice - che il Governo Italiano ha stabilito di accogliere i rifugiati politici in tutte le Regioni tranne l'Abruzzo in quanto terremotato.

Pero' mi sono detto: 'A casa mia saro' libero di ospitare chi voglio, oppure no?'. Ed ecco che allora, Sig. Sindaco si legge nella lettera - ho pensato di rivolgermi a lei per avere lumi circa la possibilita' di accogliere quella povera gente sulla mia terra, con lo spirito che da sempre contraddistingue gli abruzzesi: solidarieta', accoglienza ed ospitalita'.

Rivisondoli e' una delle tre cittadine dell'Altopiano delle Cinque Miglia, unitamente a Roccaraso e Pescocostanzo. Tutte e tre vivono di turismo, agricoltura ed edilizia. Evidenzio tale aspetto perche' sarebbe poca cosa creare un ennesimo centro di accoglienza ed abbandonare a se stessi i quesi 'poveri cristi'. Bene sarebbe invece, a mio modesto avviso, creare per questa gente non solo un 'rifugio' ma le condizioni per poter vivere dignitosamente, lavorando. Ed a Rivisondoli, Roccaraso e Pescocostanzo, di situazioni favorevoli in tal senso, credo ce ne siano davvero tante.

Mi piace ricordare che mio nonno, i miei zii, mio cognato, una mia sorella, nell'immediato dopoguerra furono 'costretti' ad emigrare per trovare lavoro (mio padre Annibale si salvo' perche' era Maresciallo del Corpo Forestale dello Stato, altrimenti, con tutta probabilita', stessa sorte sarebbe toccata pure a lui). Questa gente non sta fuggendo dal 'dopoguerra' ma dalla guerra, il che e' sicuramente peggio. Pertanto, per quanto possibile conclude - vorrei fare qualcosa in loro favore".