Il simbolo della Lega è di Berlusconi. Ecco perchè il governo non cadrà

26 Ottobre 2011   13:33  

La notizia non è nuova, negli ambienti giusti è anzi nota da tempo. Ma oggi, con il governo che sembra vacillare, può essere utile risfoderarla, per capire come stanno davvero le cose, qual'è il legame indissolubile che lega Silvio Berlusconi a Umberto Bossi e qual'è il motivo per il quale il Pdl (che tra l'altro sarà a breve costretto a cambiare nome, visto che è inutilizzabile senza il benestare del cofondatore e coproprietario del simbolo, Gianfranco Fini) non si dividerà dalla Lega Nord.

Il simbolo dei padani, che ritrae il famoso Alberto da Giussano, è di proprietà del cavaliere. La storia, rimbalzata ciclicamente sulla rete, svelata inizialmente da Rosanna Sapori, ex giornalista de La Padania, non è, d'altra parte, mai stata smentita dal Carroccio. Non c'è dunque motivo di dubitare della sua veridicità.

L'atto notarile risalirebbe al 2001.

Giunse al culmine di un periodo buio per la Lega. Il cui problema economico è nato con la famosa storia della Credieuronord: “Quando le cose volgevano già al peggio – racconta la Sapori – Bossi ha mandato Giorgetti a esaminare i conti della banca per vedere di capirci qualcosa; il consigliere finanziario del senatùr si è chiuso una settimana nella sede della Credieuronord ed è uscito con un brutto responso: 'qua finiamo tutti in galera'”.

La Lega trovò all’epoca una via d’uscita, facendo comprare la banca da Gianpiero Fiorani e dalla sua Popolare di Lodi su consiglio di Antonio Fazio, allora governatore di Bankitalia: l’acquisto determinò il famoso cambio di atteggiamento dei leghisti nei confronti di Fazio, fino ad allora bollato come truffatore dei risparmiatori per i casi Cirio e Parmalat, e poi assurto a salvatore del sistema bancario italiano contro l’attacco dello straniero brutto e cattivo.

A trovare la soluzione, fu Silvio Berlusconi. Fu il premier a portare Fiorani da Bossi.

La Lega era con l'acqua alla gola, basti pensare che persino la sede di Via Bellerio era sotto sequestro a causa dell'enorme quantità di debiti accumulati.

Il cavaliere si fece carico di ripianare il tutto, ottenendo il sostegno di Bossi alle elezioni del 2001. Ritirò persino tutte le querele per diffamazione presentate contro La Padania, che negli anni seguiti al ribaltone aveva definito Berlusconi un mafioso. In cambio, su suggerimento di Aldo Brancher, il cavaliere si fa dare il simbolo del Carroccio, che allora apparteneva a Umberto Bossi, alla moglie Manuela e al senatore Giuseppe Leoni. Simbolo, costato 70 miliardi di euro. Passaggio di proprietà, ratificato davanti a un notaio.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore