Il terremoto al centro dell'impegno della magistratura abruzzese

Più di mille le inchieste aperte

29 Gennaio 2011   12:28  

Sono le inchieste post-terremoto ad impegnare maggiormente la magistratura abruzzese.
218 quelle aperte dalla Procura della Repubblica dell'Aquila, per i reati di disastro, omicidio e lesioni colpose, in relazione ai crolli del 6 aprile 2009, che provocarono la morte di 308 persone.

Indagini al centro della relazione del presidente della Corte d'Appello Giovanni Canzio che stamani nel capoluogo ha inaugurato l'anno giudiziario, che si è aperto con un minuto di raccoglimento in memoria delle vittime del sisma.
L'Aquila, insomma, ancora al centro dell'attenzione nazionale, per la natura epocale dell'evento tellurico, le cui inedite conseguenze giudiziarie potrebbero fare giurisprudenza.
Procedimenti che per Canzio, infatti, “rivestono particolare interesse per la scienza penalistica, investendo la responsabilità di costruttori, amministratori e tecnici con riguardo ai profili fondamentali del rapporto di causalità della colpa”.
Di qui, il richiamo, da parte del presidente della Corte d'Appello, a dirigenti e giudici del tribunale aquilano, affinchè non si perda di vista l'obiettivo “di un pronto ed imparziale accertamento dei fatti”.

Ma l'attenzione della giustizia non si ferma a quanto accaduto nella drammatica notte del sei aprile.
Occhi puntati anche alla ricostruzione: più di 800 i procedimenti aperti per reati contro la pubblica amministrazione fra il 2009 e il 2010.
Si tratta, principalmente, di indagini tese a scongiurare il rischio di ingerenze della criminalità organizzata negli appalti pubblici, come riferito stamani anche dal prefetto Iurato. Il “modello L'Aquila”, insomma, deve costituire un laboratorio di sperimentazione per strumenti di contrasto destinati a diventare patrimonio del sistema di prevenzione delle infiltrazioni malavitose.

Infine l'annuncio, potrebbero risolversi nel giro di un anno e mezzo le difficoltà logistiche con cui l'amministrazione giudiziaria è oggi costretta a fare i conti: la cittadella giudiziaria potrebbe essere realtà entro la fine del 2012; secondo un progetto di massima il vecchio palazzo di giustizia, messo in ginocchio dal sisma, rinascerà dal punto di vista estetico e funzionale.

servizio Marco Signori
riprese e montaggio Alessandro Di Giacomantonio

 

PREFETTO L'AQUILA, CONTROLLI CAPILLARI SU TERRITORIO

"Nei giorni scorsi abbiamo avuto una riunione a Roma nel corso della quale abbiamo cercato di affinare tutti gli strumenti che ci permettono di fare i controlli capillari sul territorio". Lo ha detto il Prefetto dell'Aquila, Giovanna Iurato a margine dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario della Corte di Appello dell'Aquila, rispondendo alle domande dei giornalisti che avevano chiesto una sua considerazione su un passaggio del discorso del Presidente della Corte di Appello dell'Aquila, Giovanni Canzio, che aveva identificato nella Prefettura "il baricentro per il controllo sulle infiltrazioni della criminalita' organizzata nell'ambito della ricostruzione post-sisma". "Naturalmente - ha aggiunto la Iurato - si tratta di strumenti molto sofisticati per cui dobbiamo innanzitutto cercare di incoraggiare l'iscrizione nelle 'withe list' perche' comunque incoraggiare l'iscrizione significa conseguire il risultato di avere dei riferimenti affidabili. Noi abbiamo la possibilita' di avere, attraverso gli accessi ai cantieri, la tracciabilita' dei flussi finanziari - ha detto ancora il Prefetto dell'Aquila - delle erogazioni pubbliche che vengono utilizzate anche per la ricostruzione del privato. Contemporaneamente abbiamo pero' bisogno della collaborazione degli stessi privati, questo e' essenziale per potere garantire l'avvio di un sistema di controllo scientifico. Ci aspettiamo molta collaborazione con il privato, inteso come imprenditore non privato in quanto tale".


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