Per una legislatura efficace e trasparente occorrono nuove regole di governo per il rilancio dell'abruzzo. Lo afferma la Confindustria che stamane ha tenuto una conferenza stampa a L'Aquila. In un contesto congiunturale internazionale estremamente preoccupante l'Abruzzo si presenta, con tutti i suoi deficit istituzionali, politici, amministrativi, infrastrutturali ed economici, in una situazione di emergenza sociale senza precedenti. Da un punto di vista economico l'Abruzzo - dice sempre Confindustria - e' l'unica regione d'Italia che dal 2001 al 2007 e' regredita in termini di PIL e, senza l'entrata nella UE dei Paesi dell'est europeo, oggi l'Abruzzo, con i suoi parametri, sarebbe tornato ad essere area Obiettivo 1 e, cioe' mezzogiorno. Le recenti vicende giudiziarie, oltre tutto, ne hanno fortemente compromesso l'immagine che collocava la Regione tra quelle che, oltre ad essere meritevoli di menzione per aver conseguito nel passato importanti risultati intermini di sviluppo, si caratterizzavano per un clima sociale onesto e laborioso. Per Confindustria si tratta quindi di ricostruire l'Abruzzo, nei suoi fondamenti morali oltre che economici. Le prossime consultazioni elettorali potranno e dovranno costituire una occasione decisiva per la costruzione di un modello di sviluppo che possa rilanciare l'Abruzzo nello scenario competitivo nazionale ed internazionale. E' una necessita' che la regione non puo' disattendere, pena la certezza di arretrare tra le aree piu' depresse d'Europa. Confindustria Abruzzo, con la consueta puntualita', forte delle sue competenze e conoscenze della realta' territoriale, produrra' e sottoporra' alle parti politiche e alle parti sociali le sue proposte ed i suoi contributi di idee, facendosi parte attiva per il rilancio della Regione.
"In un contesto congiunturale molto preoccupante, le prossime consultazioni elettorali dovranno costituire una occasione decisiva per la costruzione di un modello di sviluppo che possa rilanciare l'Abruzzo nello scenario competitivo nazionale ed internazionale. Si tratta quindi di ricostruire l'Abruzzo, nei suoi fondamenti morali oltre che economici". Lo ha detto il presidente di Confindustria Abruzzo, Calogero Marrollo. "Confindustria Abruzzo - ha aggiunto - produrra' e sottoporra' come di consueto alle parti politiche e alle parti sociali le sue proposte ed i suoi contributi di idee, facendosi parte attiva per il rilancio della Regione. Prima di fare cio', pero', Confindustria Abruzzo, pone fin da subito, a meno di due mesi dalle elezioni delle pregiudiziali di metodo che proporra' come patrimonio comune a tutte le espressioni sociali, culturali ed economiche della regione. Confindustria Abruzzo pertanto - ha detto Marrollo - chiede in primo luogo amministratori competenti. La scelta dei candidati dovra' essere effettuata sulla base delle competenze e capacita' politiche ed amministrative effettive e non piu' sulla base di logiche di spartizione politica. Confindustria quindi, chiede nuove regole e modelli comportamentali. La prima questione da affrontare, infatti - ha spiegato il presidente - riguarda la capacita' e la volonta' reale della classe politica di compiere quello scatto di responsabilita' e di orgoglio tale da rifuggere tatticismi politici, personalismi e interessi di parte per concentrarsi sui problemi concreti da risolvere, che sono tanti e gravi. Occorre un cambio di passo. Chiunque andra' a governare la Regione, assumendosi le responsabilita' necessarie e non piu' rinviabili, dovra' prendersi a cuore la situazione veramente difficile che la regione sta attraversando. La situazione e' veramente ormai insostenibile e quanto e' recentemente accaduto lo dimostra chiaramente". Sempre secondo Marrollo "le parti politiche ed i candidati che si contenderanno il Governo regionale dovranno produrre un programma chiaro, preciso, concreto e verificabile, nei tempi e nelle modalita'. Cosa fare, come farlo e in che tempi: queste dovranno essere le parole d'ordine. Disattendere proposte e tempi sara' motivo per trarre le conseguenze logiche, che potranno essere anche la richiesta di dimissioni del futuro Governo. Non e' piu' pensabile, infatti ha rilevato infine Marrollo - come accaduto nella passata tornata elettorale, andare al voto senza un crono programma che permetta alla societa' civile di fare le sue scelte e di poter poi verificare e chiedere conto dell'operato di chi si appresta a governare.
"Una scelta istituzionale trasparente ed inoppugnabile che abbiamo vincolato a questioni urgenti ed indifferibili. Un atto di coerenza che, tra l'altro, si presenta anche in una veste formale inedita visto che la delibera in questione e' stata sottoscritta da tutti i direttori dei vari settori della Regione oltre a quello del Bilancio". Cosi' il vice presidente vicario della Regione, Enrico Paolini, ha definito il provvedimento della Giunta regionale relativo al disegno di legge sui Provvedimenti urgenti ed indifferibili e alla variazione di bilancio collegata. "Risorse che - ha spiegato lo stesso Paolini - sono state finalizzate ad obiettivi ben precisi al fine di evitare la perdita di cospicui finanziamenti in piu' ambiti e che, per questo motivo, non potevano essere dirottate alla sanita'. Spero che il Consiglio regionale - ha concluso il vice presidente vicario - voglia riconoscerne la obiettivita' e proceda al piu' presto all'approvazione del provvedimento". "Con gli assessori ed i direttori abbiamo dovuto ricostruire il quadro delle urgenze e le abbiamo quasi tutte compensate - ha chiarito l'assessore al Bilancio, Giovanni D'Amico -. A questo punto, non resta che attendere il disco verde da parte dell'assemblea regionale in modo tale che in questo periodo dell'anno le funzioni della Regione possano essere continuative". Una manovra di bilancio che e' stata condivisa totalmente anche dal neo Commissario straordinario per il piano di rientro della Sanita', Gino Redigolo che, proprio questa mattina, e' stato presentato dal vice presidente vicario della Regione, Enrico Paolini, al resto della Giunta regionale. D'Amico,dal canto suo, ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare alla struttura del Bilancio che "ha svolto un ottimo lavoro andando a recuperare tutti i fondi non impegnati o non impegnabili e, dove possibile, a raschiare il fondo del barile riuscendo a predisporre un atto che tiene conto solo delle emergenze oggettive". Paolini ha, infine, annunciato una sua nota ufficiale al Ministero dell'Interno per chiedere di scomputare dal debito sanitario le risorse, pari a sette milioni di euro, destinate alle spese per le prossime elezioni regionali.