Con la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm David Mancini si chiude la prima fase della inchiesta lampo sul buisness dei clandestini che sei mesi fa portò in carcere 45 dei 90 indagati, tra italiani e stranieri. Ora spetta al Gup stabilire se mandare a processo o meno i presunti responsabili di concorso in attività illegali, finalizzate al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Sotto accusa, insieme a decine di cinesi, anche commercialisti, geometri, titolari di agenzie immobiliari, proprietari di case e un vigile urbano di Alba Adriatica.
Il commercialista G. B., la moglie G. D. L., gli agenti immobiliari G. E. e il figlio G. B., il vigile urbano di Alba Adriatica M. R., il geometra A. D.G., L. M. e la moglie M. B., sono i nove albensi arrestati per i quali è stato chiesto il rinvio a giudizio.
Tra gli indagati anche l’assessore comunale al turismo Pierluigi Marziale, coinvolto non nella sua veste di amministratore, ma come proprietario di appartamenti, reo di aver affittato un alloggio. Marziale ha sempre sostenuto di aver regolarmente registrato e depositato all’Agenzia delle Entrate il contratto di locazione.
Secondo l’accusa il gruppo produceva documentazione falsa per gli stranieri che non possedevano i requisiti, falsificava buste paga e planimetrie di alloggi, con l’ aiuto del vigile urbano delegato agli accertamenti delle residenze.
Completavano il quadro intermediari cinesi titolari di ditte in Abruzzo e Toscana che in molti casi redigevano falsi contratti di prestazione occasionale indispensabili per alterare il reddito di coloro che richiedevano il ricongiungimento familiare.
A un cinese interessato ad ottenere i permessi il pacchetto costava 10mila euro.
La squadra mobile nel corso degli accertamenti ha individuato 112 pratiche tra il 2007 e il 2009: di queste, 13 sono di cittadini cinesi che hanno ottenuto la carta di soggiorno, 12 sono state bloccate in questura, 12 nei consolati italiani in Cina e 2 pronte per il ritiro allo sportello unico per l immigrazione.
Molti degli arrestati che in questi mesi sono stati ascoltati dal pm hanno confermato le accuse.
