Imprese senza credito e in crisi, banche in un altro mondo

08 Agosto 2011   10:52  

Aumentano le imprese che non riescono a far fronte al proprio fabbisogno finanziario (+7% rispetto al trimestre precedente) e si irrigidisce l'offerta di credito da parte del sistema bancario (quasi un'impresa su tre ha ottenuto un finanziamento inferiore a quello richiesto o non lo ha ottenuto per niente); a fronte di questo, si riduce per il secondo trimestre consecutivo il numero di imprese che hanno chiesto un fido o la rinegoziazione di un finanziamento esistente (dal 25,7% del quarto trimestre 2010 al 22,4% del secondo trimestre 2011), e rimangono invariati, nella percezione delle imprese, tutti gli indicatori relativi all'offerta di credito (costo del finanziamento e delle altre condizioni, costo dei servizi bancari, garanzie richieste).

Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dall'Osservatorio sul credito per le imprese del commercio, del turismo e dei servizi nel secondo trimestre del 2011 realizzato da Confcommercio-Imprese per l'Italia in collaborazione con Format Ricerche di Mercato.

Peggiora nel secondo trimestre del 2011 l'andamento del fabbisogno finanziario delle imprese del terziario. Infatti, a fronte di un leggero calo del numero di imprese che hanno segnalato di essere riuscite a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario senza alcuna difficolta' (dal 52,7% del primo trimestre, al 51,5% del secondo) si registra un aumento piu' consistente di quelle che hanno dichiarato di essere riuscite a farvi fronte con qualche difficolta' (dal 33,1% al 40,5%), mentre quelle che hanno dichiarato di non essere riuscite a farvi fronte sono state l'8,1%.

Sostanzialmente, nel secondo trimestre del 2011 un'impresa ogni due del commercio, del turismo e dei servizi ha avuto qualche problema nel riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Le imprese che meno delle altre sono riuscite a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario sono state quelle del commercio, le microimprese (1-9 addetti) e quelle operative nelle regioni del Sud Italia.

Nel secondo trimestre del 2011 le imprese del terziario che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere un finanziamento o per rinegoziare un finanziamento esistente sono state il 22,4%. Si tratta di una percentuale inferiore rispetto al precedente 24,0% del primo trimestre 2011, ed al 25,7% del quarto trimestre 2010.

Nell'ambito della percentuale delle imprese che si sono rivolte al sistema bancario per ottenere credito il 55,8% lo ha tenuto con un ammontare pari o superiore rispetto a quello richiesto, il 17,3% lo ha ottenuto, ma con un ammontare inferiore rispetto a quello richiesto, il 12,3% ha visto rifiutarsi la propria domanda di credito, il 5,9% e' in attesa di conoscere l'esito della propria domanda di credito, mentre l'8,7% delle imprese ha dichiarato di essere intenzionata a fare domanda di credito alle banche nel prossimo trimestre.

Complessivamente, rileva ancora Confcommercio, se da una parte e' diminuita la percentuale delle imprese che si rivolgono alle banche per chiedere il credito, da un'altra tra quelle che lo chiedono e' aumentata la percentuale di quelle che lo ottengono con un ammontare pari o superiore rispetto alla richiesta: sono state il 55,8% contro il precedente 53,9%. E' aumentata pero' nel secondo trimestre del 2011 anche la cosiddetta "area di irrigidimento" restituita dalla somma della percentuale delle imprese che si sono viste accordare meno credito rispetto a quello richiesto o che non se lo sono viste accordare affatto.

L'area di irrigidimento ha colpito nei mesi di aprile, maggio e giugno il 29,6% delle imprese contro il precedente 25,8% del trimestre precedente. L'offerta di credito nel secondo trimestre e' stata analizzata in funzione dei seguenti indicatori: - il costo del finanziamento (tasso di interesse); - il costo dell'istruttoria e delle cosiddette "altre condizioni" (es. valuta, servizi accessori, ecc.); - le garanzie richieste dalle banche a fronte del finanziamento; - il costo dei servizi bancari nel loro complesso (es. costo delle tenuta del conto corrente).

Per tutti e quattro gli indicatori la percezione prevalente delle imprese e' quella di una sostanziale stabilita' rispetto al trimestre precedente: lo e', infatti, per il 74,4% delle imprese nel caso del costo dei finanziamenti (tasso di interesse) resi disponibili dalle banche; per l'81,2% in relazione alle cosiddette "altre condizioni" (es. valuta, costo dei servizi accessori, ecc.); per il 78,4% per quanto riguarda le garanzie richieste dalle banche alle imprese a copertura dei finanziamenti concessi; per il 73,5%, infine, in relazione al costo dei servizi bancari nel loro complesso.


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