In Abruzzo mancano le strutture per l'infanzia

03 Giugno 2012   10:19  

Comunicato stampa di Andrea Leonzio, segretario regionale Cisl, che deununcia la carenza di asili pubblici in Abruzzo

''La carenza di strutture per l’infanzia nella nostra regione, a fronte di una richiesta molto accentuata, penalizza in particolare le madri lavoratrici, ma ne fa le spese anche la nostra società che diventa sempre più anziana. Il mancato decollo delle sezioni Primavera e, in generale, la carenza di servizi educativi alla primissima infanzia in Abruzzo un incremento degli ingressi di bambini “anticipatari” che compiono il terzo anno di età entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello in cui si avvia l’anno scolastico nelle sezioni della scuola dell’infanzia». «Il ricorso piuttosto diffuso nella nostra regione alla esternalizzazione del servizio da parte soprattutto delle scuole comunali e statali è motivato dalla difficoltà nel reperire e gestire il personale educativo da impiegare nel servizio.

L’esternalizzazione inoltre non consente il controllo effettivo dei requisiti di qualità richiesti da parte del soggetto titolare del servizio. I dati generali evidenziano in Abruzzo la tendenza a utilizzare le sezioni Primavera al posto di altri servizi per la prima infanzia (asili nido, micronidi, eccetera), come farebbe pensare l’8,8% di nati 2009 (il 7,2% il dato nazionale). Questa anomalia può essere può essere considerata come prova della mancanza di servizi per la primissima infanzia.

Per contro, quel 2,3% di nati 2007 denota un certo utilizzo nella nostra regione delle sezioni primavera al posto della scuola dell’infanzia. I bambini in lista di attesa nelle sezioni Primavera in Abruzzo risulta essere del 15% degli iscritti effettivi rispetto a una media nazionale del 12,5%.

Questi ultimi dati rappresentano un’ulteriore testimonianza di una situazione di grave mancanza di servizi sia statali che privati per la prima infanzia, di asili nido, di un numero adeguato di altre sezioni primavera e di scuole dell’infanzia. Sono presenti, inoltre, nelle sezioni Primavera della nostra regione anche bambini disabili: 0,57% (0,44% il dato nazionale), bambini stranieri: 5,8% (3,5% il dato nazionale) e bambini frequentanti l’intero orario di funzionamento della sezione: 85,3% (81,2% il dato nazionale)

Le istituzioni devono fare qualche cosa di importante in tal senso realizzando strutture con personale altamente specializzato e ben formato in modo da garantire un importante percorso di crescita economica, una continuità con il ruolo materno e permettere alle donne di dare il loro apporto qualificato di produttività e di creatività nei luoghi di lavoro''.


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