I carabinieri hanno arrestato Galam Hadyi, che si trova nel carcere di Poggio Reale a Napoli, fratello di Akim ucciso il 19 ottobre scorso da un carabiniere della compagnia di Alba Adriatica (Teramo) durante un blitz antidroga nell'appartamento di una palazzina sul lungomare Marconi ad Alba Adriatica.
Il provvedimento di carcerazione e' stato eseguito alcuni giorni fa. Galam sarebbe coinvolto nello spaccio di stupefacenti su cui sta indagando il pm della procura di Teramo, Davide Rosati.
Sarebbe lui l'altro extracomunitario a cui i carabinieri stavano dando la caccia da mesi, perche' presente in casa con il fratello Akim Hadyi durante il blitz delle forze dell'ordine. Akim venne ucciso dal militare che sparo' un colpo per difendersi dall'aggressione. Lo straniero si diresse verso il carabiniere brandendo un coltello con una lama di 16 centimetri.
A nulla valsero, in quei concitati momenti, le intimazioni del militare a farlo indietreggiare e di fargli gettare l'arma a terra. Il tunisino, infatti, continuava ad avanzare sferrando fendenti schivati grazie alla prontezza di riflessi del brigadiere che alla fine fu costretto ad estrarre la pistola di ordinanza esplodendo un colpo, con traiettoria dall'alto verso il basso, che ha raggiunto l'aggressore ad una gamba recidendogli la femorale.
Nonostante il pronto intervento di un'ambulanza che si trovava nei paraggi, il 37enne tunisino mori' dissanguato mentre veniva trasferito all'ospedale.
Nell'abitazione della vittima in cui si trovava anche il fratello, furono poi trovati circa 150 grammi di eroina suddivisa in buste da 5 grammi termosigillate.
L'appartamento, di proprieta' di una signora del posto, era stato preso in affitto da alcuni extracomunitari tramite un'agenzia immobiliare.
I condomini del palazzo, piu' di una volta, avevano segnalato situazioni di disturbo e insicurezza per il continuo andirivieni di stranieri e straniere.