In tre anni di cooperazione internazionale la Regione Abruzzo tripli

28 Febbraio 2007   14:17  
A conclusione del triennio 2004-2006 per la cooperazione internazionale, la Regione Abruzzo ha finanziato 68 progetti umanitari in varie parti del mondo investendo in solidarietà e cooperazione, al fine di contribuire in qualche misura alla diffusione della pace e alla salvaguardia dei diritti umani. Tre anni in cui, come dice l´onorevole Gianni Melilla (nella foto), presidente del Comitato cooperazione internazionale della Regione Abruzzo, "sono stati quasi triplicati i fondi assegnati agli aiuti per le popolazioni più povere del mondo. Una scelta ancora più significativa se si considera la situazione finanziaria della regione e il quadro nazionale che ha visto negli ultimi anni un sistematico smantellamento delle risorse destinate alla cooperazione internazionale e allo sviluppo". Oggi il 22% della popolazione mondiale vive sotto il livello di povertà, ovvero con meno di 2 dollari al giorno. Questo significa che nel mondo 854 milioni di persone sono denutrite, con un aumento annuo di quattro milioni (dati Fao). Inoltre, "rispetto agli ultimi 10 anni - sottolinea Melilla - 89 paesi del mondo, per la maggior parte africani, hanno peggiorato la loro condizione sociale ed economica". La conseguenza di questo peggioramento è l’aumento del divario esistente tra Nord e Sud del mondo, causa di una iniqua distribuzione della ricchezza. Basta pensare, infatti, che solo il 4% delle risorse dei miliardari basterebbe per fornire istruzione elementare, cure mediche e cibo a tutti i popoli del mondo. Ma non solo, gli europei, ad esempio, “spendono in cosmetici e gelati più di quanto costerebbe per fornire istruzione e servizi igienici ai due miliardi di persone che oggi ne sono sprovvisti” – afferma l’onorevole. L’era del consumismo sfrenato ci ha condotto verso un mondo più ingiusto, dove oltre un miliardo di persone non dispone di cure mediche e dove cinque milioni di bambini muoiono ogni anno di fame e trentamila al giorno di malattie. Cento –cinquanta milioni di bambini, inoltre, sono privi di istruzione primaria e sono costretti a lavorare per sopravvivere mentre i ragazzi orfani di genitori morti di Aids sono oltre 15 milioni e spesso si ritrovano a vivere per le strade, con tutto ciò che ne consegue. “La consapevolezza di poter agire contro queste ingiustizie, - dice Melilla - ci spinge a fare meglio e di più, insieme a tutte le Associazioni, le Ong, gli Enti locali, i sindacati, la chiesa, e le persone che vogliono lavorare con noi per la cooperazione tra i popoli”. Valentina Tenaglia

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