In un paese senza governo e senza lavoro, a L'Aquila è crisi nera ma non seria

28 Febbraio 2013   13:57  

In un Italia senza Papa senza governo e sopratutto senza lavoro, la crisi morde anche nel territorio aquilano.

La Edimo, azienda leader nel settore dei prefabbricati fa scattare la cassa integrazione, a rotazione, per 150 dei 500 dipendenti.

La holding che fa capo alla famiglia Taddei risente delle difficoltà generali del mercato, dei ritardi nei pagamenti ma anche del fatto che la ricostruzione post-sismica è al palo.

E a tal proposito le agenzia battono la durissima nota di Ezio Rainaldi di Confindustria:

"Il genio civile e' al collasso - afferma - 1200 pratiche al palo da 7 mesi, stessa paralisi allo sportello unico delle imprese, tra conferenze dei servizi che vanno deserte e consorzio industriale allo sbando. Lo Sportello Unico Attività' Produttive ha decine di pratiche immobilizzate dallo 'scarica barile' di un ufficio all'altro''.

E minaccia: Se all'Aquila non si lavora, che e' la stessa cosa di 'ricostruire', meglio cominciare a fare il cambio di residenza.

E se l'edilizia è al collasso meglio non va per il settore del commercio. La LeClerc Conad annuncia centinaia di esuberi, nei suoi supermercati e centri commerciali. Anche all'Aquilone, dove a rischiare il posto potrebbero essere una ventina di commessi. Garantita invece l'occupazione ai dirigenti e alle figure apicali.

Al nostro microfono il segretario regionale Ugl Piero Peretti.

 

 


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