Incendio Megadiscarica Chieti, bruciati anche documenti. Ed ora è allarme diossina

Forse bruciati anche rifiuti ospedalieri radioattivi

29 Giugno 2015   10:22  

Sono ancora forti apprensione ed incredulità, a Chieti, per l'incendio della discarica abusiva avvenuto nella notte tra sabato e domenica in zona Colle Marconi, lungo la strada che collega Chieti a Casalincontrada e Bucchianico.

Le fiamme, esplose in più punti, hanno divorato praticamente tutto quello che era depositato nell'area, compresi a quanto risulta alcuni documenti che, secondo quanto svelato nei giorni scorsi da un'inchiesta del Centro, sarebbero giaciuti nel sito per diversi anni ed avrebbero collegato la discarica al termovalorizzatore Pantano di Acerra, nel Napoletano. Da qui, nel marzo scorso, erano state portate via circa 21.000 tonnellate di ecoballe.

Insieme ai documenti, sono inevitabilmente bruciati, tra le altre cose, medicinali scaduti, bombole e bidoni che avrebbero recato una grande "R" nera, che sarebbe stata ad indicare che all'interno vi erano contenuti rifiuti ospedalieri radioattivi.

I vigili del fuoco hanno faticato non poco a spegnere le fiamme, riuscendoci solo nella prima mattinata, a causa della strada franata, ed i dettagli di seguito forniti avrebbero di fatto confermato l'origine dolosa dell'incendio: le fiamme sarebbero difatti state appiccate lungo l'intero fronte, innescate con benzina o altro liquido infiammabile.

Da valutare ancora appieno gli eventuali danni ambientali, su cui si dovrebbe avere qualche certezza in più nel corso della giornata. Per ora, le amministrazioni di Chieti e Bucchianico hanno invitato i cittadini alla prudenza, evitando di mangiare cibi prodotti nel raggio di un chilomentro intorno al sito dell'incendio e di tenere aperte le finestre.

E' inevitabilmente scattato, difatti, l'allarme per le sostanze tossiche che, con grande probabilità, si sono liberate nell'aria. Su tutte la diossina, sostanza cancerogena non facilmente biodegradabile che tende ad accumularsi soprattutto nella catena alimentare, ma anche il benzene, composto chimico in grado di contaminare le falde freatiche, o liquidi tossici come il toluene e lo xilene.


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