Incendio Megadiscarica Chieti, rabbia ed accuse per la mancata bonifica

29 Giugno 2015   10:54  

Sgomento, rabbia e polemiche, sia da parte dei cittadini che delle autorità: oltre ai pericoli di bomba ecologica, questo è quanto si è trascinato dietro l'incendio che, nella notte tra sabato e domenica, ha bruciato la discarica abusiva di Colle Marcone, nei pressi di Chieti.

Sul luogo, infatti, si sono presto precipitati vari rappresentanti delle istituzioni, per sincerarsi di quanto stesse accadendo e decidere gli opportuni provvedimenti da prendere. Tra i primi a recarsi sul posto, il neo consigliere comunale M5S di Chieti Ottavio Argenio, che senza giri di parole ha parlato di "scene da ecomafia nella Terra dei Fuochi, con lo stesso modus operandi della criminalità organizzata, che brucia le prove dei misfatti per cancellarle. Noi del M5S avevamo denunciato da più di un anno il potenziale inquinante e gli altri pericoli connessi a quell'area".

Assai caustica anche la reazione del consigliere PD Luigi Febo, che ha voluto chiamare in causa il sindaco Umberto Di Primio, domandandosi "presupposto che l'amministrazione comunale fosse al corrente della situazione, cosa ha fatto per mettere in sicurezza l'area? Qualora fossero giunte segnalazioni, quali azioni sono state intraprese per la tutela dei cittadini?".

Alessandro Marzoli, consigliere PD, ha a sua volta deficinto "gravissimo che si conoscesse da tempo l'esistenza di tali rifiuti pericolosi e, nonostante ciò, non si sia riuscito ad evitare che potessero essere bruciati".


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