Incenso alla marijuana e lo scherzo quasi si trasforma in una tragica messa

Succede a San Giacomo di Pizzoli colpito il giovane Padre Naike

01 Aprile 2013   09:27  

È tornato a casa stordito e tremolante dopo la messa della sera. Lui è il parroco di San Giacomo di Pizzoli (Chieti) e la Messa  nella Chiesa di Sant'Agostino era praticamente deserta se non fosse per alcune anziane del paese.

Subito la perpetua si è accorta che qualche cosa non andasse per il verso giusto trovando strano il comportamento del giovane parroco in evidente stato confusionale e che emanava un forte odore di fumo.

Padre Andrea detto Naike è sempre stato un giovane prelato atipico, ma sempre ben inquadrato nei ranghi, sempre "innovativo", molto amato dai giovani, ma mai sopra le righe.

La perpetua ricorda di quando, ai 100 giorni dal diploma ha organizzato una piccola tendopoli locale (simile, ma in piccolo a quella ben più famosa di San Gabriele che richiama migliaia di giovani ogni anno al santuario ndr.) per permettere ai giovani diplomandi di vivere un'esperienza affianco al Signore. In molti dopo quell'episodio hanno stretto rapporti ancora più profondi con il giovane parroco.

Il racconto che fornisce alle agenzie è lacunoso, la perpetua prese la macchina di Padre Naike e lo accompagnò al pronto soccorso chietino ancora in evidente stato confusionale. Lì è stato assistito dal personale del 118 ed è stato ricoverato nel reparto Medicina d’Urgenza e sottoposto ad esami. Il medico, che vuole restare anonimo, ha dichiarato all'agenzia nazionale, di aver trovato Padre Naike in evidente stato confusionale causato dai fumi di marijuana.

Vittima del cannabinoide sintetico JWH 122, presente nell’incenso alla canapa vegetale che non appare nei classici test anti-droga ma va cercato specificatamente.

La notizia, finora tenuta nascosta, è esplosa in paese dove tutti hanno cercato di capire cosa fosse successo.

Sui fatti sta indagando anche la polizia locale che parrebbe aver trovato la presunta causa in uno scherzo d'aprile mal riuscito (o bene se si vuole ndr.) di un paio di minorenni del paese che hanno inserito nell'incensiera utilizzata per le feste Pasquali degli incensi sintetici che spesso i giovani usano invece che le comuni droghe proprio perchè impossibili da rintracciare nei test antidroga e che spesso sono anche decisamente più potenti delle droghe classiche.

La Chiesa, recentemente restaurata dopo il sisma, ma con ancora alcune impalcature montate si sarebbe saturata in pochi minuti del fumo "d'incenso" ed avrebbe colpito subito le poche vecchiette sedute ad ascoltar la Messa ed il parroco ignaro.

Fortunatamente sia le vecchiette che Padre Naike adesso stanno bene e l'allarme è rientrato facendo di questo episodio un'altra storia di paese, per quanto bizzarra, da raccontare ai propri nipoti.

Anche la locale Diocesi ha scelto di non sporgere denuncia e di non "prendere provvedimenti" sul prelato assolutamente ignaro è caccia, però, in paese ai due monellacci!


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