La vicenda giudiziaria che coinvolge il Sindaco Massimo Cialente e il Partito Democratico sta assumendo tinte sempre più fosche, nel silenzio assoluto di tutta la maggioranza che amministra questa città.
La nostra estrazione politica e culturale ci porta a rimanere garantisti fino a dimostrazione di colpevolezza da parte degli organi inquirenti; ciononostante vorremmo chiamare il primo cittadino ad un gesto di responsabilità politica.
Chiediamo ufficialmente al Sindaco di venire in Consiglio Comunale a riferire sull'accaduto: non riteniamo sia ulteriormente opportuno dover apprendere dalla stampa e dal web elementi financo particolareggiati che testimoniano di una condotta politica e amministrativa quantomeno discutibile non solo del Sindaco ma di tutto un mondo politico.
Vogliamo conoscere quale siano i rapporti tra la classe dirigente di centrosinistra - che da 10 anni gestisce tutto in questa città - e il mondo dell'impresa, vogliamo sapere se il comportamento assunto sia stato lo stesso nei confronti di tutte le imprese, se siano state fatte o meno forzature amministrative.
Sappiamo bene come il coinvolgimento di esponenti di spicco del Partito Democratico porterà a breve ad un clamore nazionale su questa nuova vicenda giudiziaria aquilana: non ci stiamo a passare per silenti complici politici, vogliamo prendere ufficialmente le distanze da quanto emerge dalle intercettazioni e cioè da un atteggiamento di estrema disinvoltura amministrativa che ad oggi non riteniamo rappresenti più una garanzia per tutti i cittadini aquilani.
I sottoscrittori: Guido Quintino Liris, Raffaele Daniele, Alessandro Piccinini, Pierluigi Properzi, Roberto Tinari, Vito Colonna, Giorgio De Matteis, Luigi D'eramo, Emanuele Imprudente, Daniele Ferella