Inchiesta sui crolli, arrivano nuovi avvisi di garanzia

L'attenzione si sposta sui palazzi privati

11 Gennaio 2010   14:29  

Si apre un nuovo capitolo nell'inchiesta sui crolli causati dal terremoto.

Dopo la chiusura dei due principali filoni relativi alla Casa dello studente e al Convitto nazionale, l'attenzione della Procura della Repubblica dell'Aquila si sposta sugli edifici privati, dove – in realtà – c'è stato il maggior numero di vittime.

È il caso del palazzo dell'Ater all'inizio di via XX Settembre e il famigerato condominio di Via Campo di Fossa, solo lì furono 27 le vittime.

Poi c'è la palazzina di via Gabriele D'Annunzio, zona Villa Comunale, quartiere gioiello di inizio Novecento, dove si contarono dieci morti.

Proprio relativamente a questo stabile sono attesi i prossimi avvisi di garanzia, che dovrebbero riguardare – anche in questo caso – tecnici, progettisti e costruttori.

Si lavora – a più ampio raggio – su tutta la zona di Via XX Settembre, area oggetto di massiccia edificazione fra gli anni Cinquanta e Settanta.

Ma nel registro degli indagati fino ad ora restano iscritte 26 persone, per almeno una parte delle quali sono imminenti le richieste di rinvio a giudizio. I reati ipotizzati a loro carico restano quelli di disastro colposo, omicidio colposo e lesioni.

Sul fronte della Casa dello studente e del Convitto nazionale scadono questa settimana i venti giorni entro i quali i legali degli indagati devono presentare le memorie difensive.

Ancora di qualche giorno necessitano invece le indagini sulla Facoltà di Ingegneria di Roio, la cui perizia ordinata dalla Procura non è ancora nelle mani degli investigatori.

Accertamenti ancora in corso, ma vicini alla conclusione, all'ospedale San Salvatore, completamente evacuato la notte del sei aprile, che ha riportato danni strutturali in diverse ale dell'edificio e che ancora oggi è in gran parte inagibile.

(MS)

 


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