Inchiesta volontari protezione civile: si esaminano gli atti

20 Settembre 2010   13:07  

Gli agenti del corpo forestale di Pescara, su disposizione del pm Gennaro Varone e nell'ambito dell'inchiesta della procura di Pescara sui volontari della protezione civile, con precedenti penali,  hanno acquisito nei giorni scorsi, gli elenchi dei volontari di tutte le associazioni abruzzesi, tremila persone circa, presso gli uffici aquilani della Regione Abruzzo. Gli inquirenti stanno ora esaminando la numerosa documentazione sequestrata.

L'obiettivo è scovare quanti abbiano omesso di compilare la casella del certificato penale nel modulo di iscrizione, ma in realtà in molti casi non esistono neppure le autocertificazioni: sono bastate semplici comunicazioni verbali. Sotto la lente della Forestale, un centinaio di associazioni, una decina delle quali nate di recente, sparse in tutte le province abruzzesi. Il sospetto è che alcune contino tra i propri soci gente che si è macchiata di reati gravi.

L'inchiesta era scoppiata l'8 agosto scorso, quando, in seguito a delle indagini, furono scoperti tra i 400 volontari in servizio nelle 12 associazioni benemerite della provincia di Pescara, convenzionate con la Protezione Civile, 32 volontari con la fedina penale non in regola. I 32 volontari attenzionati dal Corpo Forestale (che avviò l'indagine in occasione di un corso antincendio), avevano carichi penali pendenti, con condanne passato in giudicato o condanne in primo e secondo grado (in 15 casi), procedimenti ancora in corso (7 casi) e per ipotesi di reato (10 casi). Le 32 persone sono state subito segnalate alla magistratura per falso in atto pubblico. Inoltre, la Forestale ha rimesso un dettagliato rapporto alla Regione Abruzzo e all'assessorato regionale alla Protezione Civile.

Il controllo a tappeto sul tutto il territorio regionale da parte della Forestale intende colpire i reati di maggiore allarme sociale. Per i volontari non in regola, si profila l'allontanamento dalle associazioni. Gli investigatori stanno procedendo sulla base del reato di false attestazioni dell'identità personale.

L'indagine della Forestale ha dato una scossa alla Regione, che si sta muovendo dopo 10 anni di mancati controlli: un torpore assoluto, nonostante che dal Duemila le verifiche sul mondo del volontariato siano obbligatorie. Lo dimostrano gli elenchi dei volontari, incompleti, neppure aggiornati. Con la conseguenza che neppure la direzione regionale della protezione civile sa quanti siano quelli effettivi.
Le stesse associazioni hanno chiesto all'Avvocatura generale se possano entrare in possesso dei certificati penali dei loro soci. Per eliminare al più presto qualsiasi ombra dai volontari.Con il rischio e il paradosso di trovare un ex assuntore di stupefacenti alla guida di un'ambulanza o un piromane a spegnere gli incendi, come ha scoperto la Forestale. Il problema, secondo gli investigatori, è scongiurare l'ipotesi che pregiudicati possano girare in divisa ed entrare magari nelle case dei terremotati. Il precedente penale costituisce un ostacolo decisivo per entrare a far parte delle associazioni di protezione civile.

 


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