Incontri da paura: Claudio Simonetti al caffè Polar e alla rass

08 Novembre 2007   11:53  
Gli orizzonti di senso aperti da un libro dipendono anche dalla scelta, spesso ancestrale, del suo protagonista. E chissà cosa avrà spinto la giornalista francese, di origini abruzzesi Gabrielle Lucantonio, a dedicare un appassionata biografia a Claudio Simonetti, il grande musicista e compositore, che deve la sua fama internazionale alle colonne sonore dei film di Dario Argento. Una carriera lunga trent´anni la sua, legata al gruppo Goblin e alla pellicola horror. La sua musica è stato detto, è una macchina barocca e nello stesso tempo minimale, capace come nessun altra a generare incubi e a introdurre il tarlo dell´inatteso che inchioda lo spettatore alla poltrona. Profondo Rock, questo il titolo del libro è stato presentato al Caffè Polar di L´Aquila alla presenza dello stesso Simonetti, che ha poi inaugurato la rassegna Cinamattraverso, organizzata come sempre dall´associazione Oltrelosguardo, e che proporrà fino a giugno 28 proiezioni. Nell´incontro con suoi estimatori il re del sound macabro ed agghiacciante, si è rivelata persona solare e di gioviale senso dell´umorismo, a riprova che l´horror è in fondo solo un gioco, e che di ben altro in questo mondo bisogna aver paura. Nel servizio intervista a Claudio Simonetti, musicista Filippo Tronca

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