Influenza ''A''? Ecco il party del contagio

«Swine flu party» sono la nuova moda in Inghilterra

16 Luglio 2009   12:33  

Gli esperti consigliano la quarantena. L'Oms ha fatto un piano di emergenza. E i governi di tutto il mondo cercano di arginare il contagio chiudendo scuole e incentivando l'uso delle mascherine. Ma c'è anche chi della febbre suina non ha paura. O meglio: proprio perché la teme vuole ammalarsi subito, cioè quando «il virus è ancora debole». Ecco l'ultima teoria per combattere l'influenza A: organizzare un festa per essere contagiati. È un vero movimento che sta cominciando ad affermarsi in molti paesi, tra cui l'Inghilterra e gli Stati Uniti. Ma per il quotidiano francese Le Monde, molti medici sarebbero perplessi: «Sul virus ci sono ancora troppe incognite».

LE FESTE- Si balla stretti. Si chiacchiera a distanza ravvicinata. E si beve dallo stesso bicchiere. Possibilmente con chi è già infetto. Sono le «swine flu party». Qualsiasi cosa per essere contagiati in un periodo in cui il virus è debole e gli ospedali non sono intasati. E poi arriverà il vaccino a settembre.

LA TEORIA- Ammalarsi prima, per produrre degli anticorpi e quindi essere immuni al virus. Questa tesi lascia spazio a molti dubbi. Ma gli inglesi hanno già sperimentato questa idea: i genitori organizzano feste per contrarre la varicella, convinti che l'immunizzazione naturale sia più sicura. comunità scientifica è perplessa. Certo, dice il professore Antoine Flahault, direttore della Scuola francese degli alti studi in sanità pubblica ed epidemiologia, «quelli che avranno contratto presto l'influenza A avranno vari vantaggi, saranno in qualche modo vaccinati prima degli altri. Inoltre, se insorgono complicanze è meglio che ciò accada quando gli ospedali non sono intasati». Tuttavia, avverte Richard Besser, direttore dei centri di controllo e prevenzione delle malattia Usa, «sarebbe un grave errore far prendere rischi a individui, soprattutto a bambini».

LA PANDEMIA- L'influenza A ha colpito 116 mila persone nel mondo. E i morti sono 580. L'Oms parla di un tasso del 4,5 per mille di mortalità. Ma gli scienziati temono che il tasso di mortalità sia più alto di quello indicato dai casi di decessi accertati. Sia come sia, Flahault però avverte: «Non è ancora chiara la vera virulenza del virus».

fonte: Corriere della sera.it


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