DUE CASI CONFERMATI A TERAMO
Alla Asl di Teramo ci sono due casi
confermati di soggetti che hanno contratto il virus A/H1N1 in
un viaggio all'estero, mentre nella giornata di oggi verranno
inviati all'Istituto Superiore di Sanita' altri quattro
campioni biologici prelevati su giovani di ritorno da una
vacanza studio in Inghilterra. Intanto Il piano che la Asl di
Teramo aveva preparato per affrontare eventuali emergenze
sanitarie dovute ad epidemie influenzali ha funzionato tanto da
riuscire a gestire in maniera opportuna ed efficace l'epidemia
influenzale iniziata a Teramo durante la Coppa Interamnia. La
Asl di Teramo e' giunta a questa conclusione al termine del
vertice di ieri sulla pandemia da virus A/H1N1. Il "Cluster
Cipro", che a Teramo ha coinvolto una quindicina di atleti
della delegazione cipriota partecipante alla Coppa Intermania,
si e' concluso senza che il virus si espandesse al di fuori
della singola squadra di atleti ciprioti.(
OMS, VIRUS AVANZA IMMUTATO, CIRCA 800 VITTIME
Il virus dell'influenza
"A" e' ormai arrivato praticamente ovunque (in circa 160 Paesi
su 193), ha ucciso circa 800 persone, ma il suo comportamento
al momento non e' mutato. E' questa la fotografia
sull'andamento della pandemia da influenza suina, scattata
dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' (Oms), nel suo
consueto briefing.
"Al momento, non abbiamo notato alcun mutamento nel
comportamento del virus", ha detto il portavoce dell'Oms,
Gregory Hartl. "Quel che vediamo e' invece un'espansione
geografica. L'avanzata del virus continua, si avvicina al 100
per cento dei Paesi, ma non vi e' ancora arrivato".
VIROLOGO, DIFFUSIONE 100%? ALLARME TERZO MONDO
Il virus dell'influenza "A" e'
diventato davvero globale, con la certificazione dell'Oms che i
paesi colpiti si avvicinano al 100% del pianeta, ma ad
allarmare sono soprattutto le ripercussioni che questo potrebbe
avere sul terzo mondo. "Questa diffusione cosi' ampia - spiega
Fabrizio Pregliasco, virologo dell'universita' di Milano - era
attesa, perche' l'H1N1 e' un virus che si diffonde rapidamente.
E' importante che malgrado la diffusione galoppante il virus
rimanga uguale a se' stesso, e quindi rimanga piuttosto blando
e facilmente guaribile. Il problema sono i paesi in via di
sviluppo: se, come sembra, vengono tutti colpiti, c'e' il
timore di un vero allarme sanitario perche' li' le persone
hanno molta meno facilita' di accesso alle cure e alle terapie,
e la mortalita' rischia di essere molto piu' alta che nei paesi
'occidentali'". I rischi, insomma, sono molto diversi a seconda
che si abiti nel nord o nel sud del mondo: "Da noi - conferma
il virologo - la preoccupazione maggiore e' per i costi sociali
della pandemia, i cosiddetti costi indiretti dovuti alle
giornate di lavoro perse, alle attivita' economiche ferme ecc.
Nei paesi in via di sviluppo i rischi sono molto piu' seri, ed
e' importante garantire un'equita' anche nella disponibilita'
dei vaccini: tutti devono potersi difendere".